Torna la Roma in versione campionato, con una strana sensazione di opulenza che quasi stride con la ricerca affannosa di un rinforzo di mercato. Per la partita di domani contro il Cagliari, in assenza degli indisponibili Salah e Florenzi e dello squalificato Juan Jesus, Spalletti avrà comunque in panchina il portiere della nazionale brasiliana, Alisson, un difensore di livello internazionale magari un po’ ammaccato, Vermaelen, il terzino sinistro che avrebbe dovuto essere titolare, Mario Rui, un centrocampista di livello tra Paredes, De Rossi e Strootman, che non potranno giocare tutti e tre insieme, e due attaccanti che si chiamano Totti ed El Shaarawy. C’è di peggio, tanto che il presidente Pallotta ieri ha detto. «Perché dovremmo comprare giocatori? Dovreste abbracciare quelli che abbiamo. O volete Ronaldo o Messi?» le sue parole in una chat con Centro Suono Sport.
BALLOTTAGGIO – Il dubbio principale è proprio in mezzo, dove Paredes insidia i due teorici titolari, De Rossi e Strootman, dopo due partite giocate con qualità e personalità. Spalletti deciderà domattina, anche in base alle condizioni fisiche dei calciatori. Sembra invece scontato il ritorno di Diego Perotti, che giovedì è entrato con vigore nella partita dimostrando di aver smaltito il problema muscolare e riavrà un posto nel tridente completato da Dzeko e Nainggolan. In difesa infine spazio a Manolas, che ha riposato in Coppa Italia, al fianco dell’intoccabile Fazio e di Rüdiger, che forse verrà dirottato sul centro-sinistra, dalla parte di Emerson.
RESTO – Proprio Rüdiger ieri ha assicurato di essere intenzionato a vincere con la Roma, resistendo a tentazioni milionarie. «Contro la Juve è sempre difficile – ha raccontato a Sky – ma in una stagione come questa la possibilità di prenderci un trofeo esiste e dobbiamo provare a sfruttarla. La strada è ancora molto lunga, spero che potremo giocarci tutto nello scontro diretto all’Olimpico. La solidità difensiva? Merito di tutti. Mi ha particolarmente sorpreso Fazio, un giocatore che non conoscevo: è incredibile». Sul futuro invece ha chiarito: «Fino al termine della stagione non esiste alcuna possibilità che io vada via. Ho sentito tante voci sul Chelsea, e su Conte che è un grandissimo allenatore, ma non voglio lasciare la Roma adesso».
IL RECUPERO – Intanto procede spedito il recupero di Alessandro Florenzi, che giovedì ha seguito in tribuna Roma-Sampdoria. L’obiettivo indicato subito dopo l’operazione al ginocchio, in campo in cento giorni, rimane molto difficile. Ma di questo passo (oggi è il giorno 85) Florenzi sforerà di poco: la prossima settimana il professor Mariani effettuerà il controllo decisivo per riconsegnarlo alla cosidetta “riatletizzazione”. A quel punto Florenzi potrebbe cominciare gli allenamenti con la Primavera, giocare una partita di campionato con Alberto De Rossi di cui è stato capitano nella stagione 2010/11, per poi tornare nel gruppo dei grandi e dare una mano a Spalletti. La favola sarebbe perfetta se Florenzi riprendesse contatto con la Serie A il 12 febbraio a Crotone, contro la società che lo ha valorizzato in un meraviglioso campionato di Serie B. Ma la cosa più importante per la Roma è ritrovarlo per lo sprint finale della stagione, in Italia e in Europa.