Alla Totti soccer school di Totti quella scuola calcio ha solo il nome. Perché la proprietà è al 90% di quella che era la sua pacifica consorte, ma non lo è più: Ilary Blasi. E il presidente della società è Roberto Blasi, suocero di Totti. Anche dopo la lite coniugale, quelle azioni sono restate saldamente in mano alla moglie in corso di separazione più che conflittuale. Piccola cosa naturalmente, come si può vedere dal bilancio 2021 della società appena depositato in camera di commercio (con un pizzico di ritardo): 115.280 euro di fatturato.
La Totti soccer school ha però raddoppiato gli incassi rispetto all’anno precedente ed essendo nata da poco sembra avere uno sviluppo più che interessante. Ha chiuso l’anno sociale anche con un utile di 29.233 euro che se in termini assoluti sembra poca cosa rappresenta comunque quasi un terzo del fatturato.
Il patrimonio netto è di 71.060 euro, ben oltre il capitale sociale versato che è di soli 10 mila euro. Gli affari dunque stanno iniziando a partire, e potrebbe diventare una piccola gallina dalle uova d’oro. Che però sfrutta nome, professionalità e notorietà di Totti per produrre risultati che finiscono nelle tasche di Ilary. Una condizione che ne fa oggetto possibile del contenzioso legale che la separazione sta comportando.
La società vale più delle borse contese (e ora restituite da Francesco) e probabilmente anche di quei Rolex portati via proprio da Ilary e papà e di cui è atteso il ritorno nelle mani di Totti. Ma la conduttrice non ha alcuna intenzione di mollare la presa. È stata solo prudente all’ultima assemblea di bilancio quando ha proposto e fatto votare la scelta di tenere in pancia della società – in piccolissima parte a riserva legale e per lo più a riserva straordinaria – l’utile della Totti soccer school.
L’avesse fatto distribuire mettendoselo in tasca probabilmente non avrebbe fatto cambiare la vita di Ilary, vista la consistenza della cifra. Ma di sicuro avrebbe buttato altra benzina nelle liti in tribunale già piuttosto corpose fra moglie e marito.
FONTE: Verità & Affari – F. Bincheri