Un paio di pezzi pesanti mancheranno all’appello e sono comunque pezzi da argenteria di lusso come Nicolò Zaniolo e Noussair Mazraoui, entrambi ai box a causa dei rispettivi infortuni. Domani, però, all’Amsterdam Arena ci sarà comunque da divertirsi, ammirando più di un giovane talento. Da una parte quelli dell’Ajax, da sempre ricercatissimi un po’ ovunque. Dall’altra quelli della Roma, in rampa di lancio, a cui mancherà anche un altro giovane talento come Marash Kumbulla, anche lui fuori per infortunio.
In campo, però, ci sarà tanta ricchezza, anche futuribile. Ad iniziare proprio dalla sfida in regia tra Ryan Gravenberch e Gonzalo Villar, due che aspirano in tempi più o meno rapidi a diventare le menti delle rispettive nazionali (Olanda per Ryan, Spagna per Gonzalo). Molti in Olanda paragonano Gravenberch a Paul Pogba e non solo perché hanno in comune il procuratore (Mino Raiola, tra le altre cose molto vicino alla Roma), ma anche per l’altezza, la conformazione fisiche e quelle lunghe leve che palla al piede li vede accelerare quasi alla stessa maniera. Ryan si muove bene tra le linee e non è rado vederlo uscire dal pressing palla al piede, magari anche dopo un dribbling elegante. Gli stessi dribbling con cui si è distinto spesso Gonzalo Villar.
Lui quella padronanza del pallone l’ha imparata da piccolo, giocando a futsal, come in Spagna fanno in tanti. Poi è cresciuto con il mito di Iniesta e l’ammirazione per Busquets, ballando tra l’Elche e il Valencia B. Adesso, dopo le prestazioni chic con la Spagna Under 21 spera anche di conquistare Luis Enrique.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese