La sensazione di accerchiamento può persino produrre dei vantaggi. Uno su tutti: la compattezza. Stringersi e isolarsi dal mondo esterno per rimanere più vicini, dividendo il “noi” dal “loro”: è la strategia di Mourinho, che ha creato una Roma a immagine e somiglianza della sua gente. Una squadra che vive in luna di miele perenne con il proprio popolo, come non accadeva dalla stagione dello scudetto sfiorato con Ranieri e, andando più a ritroso, dal 2000-01.
Non potendo conquistare il pubblico con le vittorie, José ha iniziato a toccare i tasti dell’anima, risvegliando il sentimento romanista più profondo anche in chi aveva preferito metterlo da parte dopo gli addii di Totti e De Rossi: quello che fa sentire orgogliosi di appartenere a una storia, a prescindere dal risultato.
“Amo questo popolo e per loro combatto” ha scritto su Instagram lo Special One. I tifosi hanno capito le difficoltà della squadra, ne apprezzano lo spirito (segnali positivi in questo senso arrivano dagli ultimi due pareggi, entrambi in rimonta) e confermano puntualmente la loro presenza allo stadio.
Perché “Mai sola mai” non è soltanto un brano, amatissimo, cantato nei pre-partita: sta diventando uno stile di vita. A La Spezia, domenica pomeriggio, il settore ospiti sarà pieno in ogni ordine di posto: il sold out è stato raggiunto in meno di due giorni.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota