Non era pretattica, Mourinho sapeva di non potersi fidare di questa Roma e così il sorriso tra il sornione e l’incredulo della vigilia a chiedere all’interlocutore di turno perché Zaniolo dovesse riposare nascondeva in realtà la decisione già presa, che Nicolò avrebbe giocato.
E chissà che le prove della rifinitura, dove Felix è stato provato al fianco di Abraham, non fossero volte proprio a far uscire un messaggio errato. Mourinho aveva capito che al di là della modestia del Vitesse sarebbe stata una gara vera. Quello che non poteva prevedere invece era l’atteggiamento della squadra. Mercoledì aveva la testa soltanto gli olandesi: lui probabilmente sì, i calciatori in campo no perché l’atteggiamento della Roma è stato quello di una squadra che ha deciso di gestire la partita.
Mourinho se n’è accorto subito, inquieto mani in tasca nell’area tecnica ha fatto continuamente su e giù, serio e poco incline a dare indicazioni nemmeno quando Maitland-Niles ha sbagliato due uscite nel giro di pochi minuti, si è rifugiato in panchina per un paio di minuti.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina
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