Shh, silenzio: (non) parla José Mourinho. Ci scherza su lo Special One, con tutto il suo carisma e tutta la sua potenza mediatica, usa i social per i veicolare messaggi e per indirizzare gli umori. Il suo intervento su Instagram di ieri, ultimo in ordine temporale, lo ritrae mentre “zittisce” qualcuno, forse qualcosa. La litania del periodo è che lui non stia parlando perché arrabbiato con la società, o peggio addirittura deluso dall’operato della dirigenza. Tante, troppe chiacchiere intorno alla Roma, la sua Roma, che spesso e volentieri ha definito famiglia, utilizzando un’immagine potente, simboleggiante l’amore.
Eppure lui era stato chiaro fin dal suo ritorno nella Capitale, quando ai cronisti presenti aveva detto «parliamo il 13 agosto», facendo riferimento alla conferenza pre-match della prima di campionato. Dalla sua ricomparsa post vittoria in finale il tecnico ha comunicato solo tramite storie di Instagram. I piedi incrociati un po’ ovunque, poi la storia che mostra i quadretti dei tre trofei europei vinti, poi quella di ieri: il portoghese sta coltivando l’imagery del silenzio.
Non parla Mourinho, eppure da giorni gli vengono attribuiti malumori e pensieri negativi sul mercato della Roma, ma spesso si tratta semplicemente delle versioni di alcune parti in causa, naturalmente interessate, diffuse senza filtro e senza considerare tutte le campane. Il tecnico è esigente, con se stesso e con le società per cui lavora, lo dice la sua storia, lo ha dimostrato in tutti i modi la scorsa stagione, anche quando pochi istanti dopo essersi asciugato sincere lacrime d’amore e gioia per il trionfo ha “chiesto” (a modo suo) alla proprietà e alla dirigenza di rinforzare la rosa, per fare meglio l’anno successivo.
Non è arrabbiato lo Special One, non c’è rancore dietro i suoi post social, per quanto ovviamente gli piacerebbe che le cose venissero fatte in fretta (anche vista la natura e le tempistiche del prossimo campionato) e nel miglior modo possibile, ma a Trigoria non accade nulla senza che lui lo sappia e senza che lui ne sia informato. Anche perché è una situazione comune a più squadre e non è esclusiva della Roma. La volontà è quella di regalargli una rosa più competitiva, che ci sarebbero voluti dei giorni di attesa era il segreto di Pulcinella. Pinto è al lavoro e ieri fuori Trigoria è stato fermato dai tifosi, uno gli ha detto: “Sei più importante di tutti i giocatori”. (…)
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FONTE: Il Romanista – M. Vitale
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