Di solito funziona così: la Roma nel primo tempo corteggia le partite, poi nel secondo le conquista, se è vero che 19 gol su 26 sono arrivati dopo il riposino di un quarto d’ora. Stavolta no. «Perché evidentemente non eravamo allupati», la spiegazione semplice semplice di Luciano Spalletti. Non c’è trucco, l’inganno sì: stavolta la macchina del gol s’è inceppata al casello di Empoli. Sarà che la Toscana porta male al toscano per eccellenza: è la seconda volta in questo campionato che la Roma resta a secco, dopo Firenze. È la prima invece, dal ritorno di Spalletti, che una partita s’incatena sullo 0-0. Non c’è Salah, non c’è Dzeko, non c’è El Shaarawy e non c’è neppure Perotti che tenga. La festa la fanno Skorupski e compagna, italianissima. Si chiama Matilde Rossi e poco dopo la partita posta su Instagram una foto mentre cucina. Alcuni tifosi della Roma di certo… non le fanno i complimenti, apostrofandola. E lei replica: «È così che cucino a chi non vi ha fatto entrare niente, tieni questo gomito per rosicare».
POCO VELENO – Finale virtuale di una gara in cui la Roma finisce per mantenere le porte involate, la propria e quella avversaria. Dzeko resta a 10 proseguendo il parallelo, stavolta molto meno dolce, con Batistuta, pure lui a secco 15 anni fa. La Roma vede la Juve allungare e Salah invece non trovarlo mai, l’allungo decisivo. Quando ci riesce, rimedia un giallo per simulazione che Spalletti commenta con un «no, non è rigore, ma poi dipende da chi è il protagonista dell’azione». El Shaarawy, invece, è ancora lì a farsi domande su Skorupski. «La verità è che non riusciamo a far gol brutti, anche di rimbalzo — dice Spalletti —. O si fanno belli belli, o niente». E niente pesa come un macigno. «Bisogna essere più cattivi, più velenosi, più rapaci — ancora il tecnico —. Noi siamo fatti all’antica, la partita la corteggiamo. Ma oggi non è di moda, si va più dritto per dritto. Bisognerebbe avere un po’ più di mestiere: se ci capitano le occasioni — e magari ne costruiamo 4-5 — comunque pensiamo che tanto ne capiterà un’altra e non andiamo decisi». E quando accade, ecco Skorupski: «Gli ho detto che è ancora della Roma, poteva pure darci una mano… -— scherza Nainggolan —. Comunque, se avessimo segnato tre gol non avremmo rubato nulla». Ma non è successo.