Ha una voglia incredibile di tornare a giocare a calcio, ma sa perfettamente che stavolta sarà utile una cautela ancor maggiore della prima volta. Si tratta di Nicolò Zaniolo, sfortunato talento giallorosso fermo ai box da prima che iniziasse la stagione per il brutto infortunio rimediato all’Amsterdam Arena durante Olanda-Italia. Sono passati settanta giorni esatti da quel 7 settembre.
Dall’incubo del crociato rotto per la seconda volta. L’altro, stavolta. Nicolò è piombato nel baratro, ha capito subito che si trattava di un grave incidente. Era scioccato i primi giorni, si è preso del tempo prima di decidere, insieme con il club, il da farsi.
Tra valutazioni di ordine logistico e coronavirus la scelta per l’intervento ricadde sulla clinica austriaca Hochrum di Innsbruck, dove il 13 settembre scorso è stato operato al crociato del ginocchio sinistro dal professor Fink. Da allora l’entourage del medico austriaco ha seguito costantemente Zaniolo, anche a distanza, e proprio in questi giorni era prevista una visita nella Capitale, alla cui volta però il professor Fink ancora non ha potuto viaggiare, frenato dalla seconda ondata di coronavirus in Europa.
La visita resta programmata, ma per il momento ancora non c’è una data, anche se è presumibile che entro il mese di novembre il luminare della clinica Gelenkpunkt sulla Olympiastrasse di Innsbruck riesca nel suo intento di vedere da vicino il ginocchio di Nicolò. Che a sessanta giorni esatti dalle dimissioni e dal rientro dall’Austria è in buone condizioni, asciutto e non ha infiammazioni.
FONTE: Il Romanista – G. Fasan