Più degli All Blacks, potè Vasco Rossi. L’estate scorsa, il rocker nazionale per le sue date all’Olimpico ottenne quello che tutto il mondo rugbistico, fino a ieri, dava praticamente per scontato: l’abbattimento temporaneo delle barriere che, ormai da due stagioni calcistiche, dividono le due curve dell’impianto. Giocò, a favore dei fan di Vasco, la pausa estiva del campionato e la necessità di migliorare la visuale del palco. Stavolta, invece, le divisioni resteranno, come le limitazioni ai parcheggi. Il contesto, cioè, in cui sabato i tifosi del rugby si muoveranno per e dall’Olimpico, sarà più o meno lo stesso cui sono costretti i tifosi di Roma e Lazio.
NESSUNA POLEMICA – La scelta di mantenere le barriere è stata sostanzialmente condivisa da Questura, Federugby e Coni. Nessuno stupore, anche lo scorso Sei Nazioni si giocò con le curve divise, senza che la cosa destasse scandalo. Tra l’altro, nessuna richiesta ufficiale è stata avanzata dalla Fir, che ha preferito concordare con la Questura un piano di mobilità straordinaria, che, pur mantenendo il divieto di parcheggiare in prossimità dell’Olimpico, accolga degnamente non solo i settantamila circa che assisteranno al match, ma anche le migliaia di persone che affolleranno la zona del Foro Italico prima e dopo la partita.
Perciò, la Questura ha previsto un potenziamento dei mezzi pubblici fin dalle 7 del mattino e, questo davvero in via eccezionale, abolito i prefiltraggi, ormai un must degli incontri calcistici. Ciò significa che chiunque vorrà partecipare alla giornata di festa (con i bambini o al terzo tempo) senza possedere un tagliando per la partita, potrà comunque arrivare proprio a ridosso dello stadio.