Sugli atteggiamenti dei giocatori il tecnico portoghese non transige. In campo, vedi la partita contro il Bodo/Glimt, e nello spogliatoio. Se è convinto che qualche giocatore sia sceso in campo con poca cattiveria, lui non ci passa sopra. Gli «epurati di Bodo» e cioè Villar, Mayoral, Diawara e Kumbulla, sono stati il caso più eclatante. Ma ci sono stati anche quei giocatori, in estate, fuori dal progetto tecnico che, d’accordo con il g.m. giallorosso Tiago Pinto e la proprietà, Mourinho ha scelto di far allenare in campi e orari diversi dalla squadra.
È un allenatore molto attento alle esigenze dei calciatori, basti pensare che non ha detto nulla sulla festa mascherata a casa di Rui Patricio e che dà spesso il giorno libero dopo le partite anche quando ci sono turni infrasettimanali. Quando qualcuno esagera, però, si regola di conseguenza. E quindi manda Felix in Primavera perché è tornato all’alba dalla discoteca e non fa giocare Zaniolo dall’inizio a La Spezia un po’ perché anche lui aveva fatto serata, da infortunato, e un po’ perché alcuni atteggiamenti prima della partita con il Verona non lo avevano fatto impazzire.
A dispetto dell’atteggiamento che ha nei confronti del mondo esterno, dagli arbitri alla stampa, con i suoi giocatori Mou è sorridente, ama scherzare, come dimostrano i video e le foto che pubblica. Ha parlato spesso di feeling e empatia e nonostante sia uno abituato a dire cose anche un po’ per strategia in quel caso era davvero onesto: «Sono bravi ragazzi, è gente che mi piace». II caso Kumbulla è quello più eclatante, ma ci sono anche gli esempi di Bove, Zalewski e Volpato, oppure dello stesso Felix: se in allenamento dai il 100’%, se hai i giusti comportamenti, per dirla alla Spalletti, Mourinho ti premia.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli