Serata di tante lettere “erre”: ricorrenze, riscatti, ragionamenti, ritardi. Serata da Roma, insomma, nel solito Olimpico semivuoto ma con il solito imperativo: vincere per difendere il secondo posto e attaccare il primo.
RICORRENZE Festeggiano in due stasera contro il Pescara: Daniele De Rossi tocca la partita numero 400 in Serie A. E sono tutte, ovviamente, con la maglia della Roma. Sarà premiato con una targa prima della sfida contro il Milan, tra quindici giorni. Con lui dovrebbe prendere una degna razione di applausi anche il collega Radja Nainggolan, che invece fa 100 con la Roma in Serie A. Due centrocampisti avranno motivazioni particolari stavolta per non rovinarsi il ricordo.
RISCATTI Chi ha qualcosa da farsi perdonare invece è Momo Salah, che sembra essersi inconsciamente adagiato sulla tripletta segnata tre settimane fa al Bologna. Dopo ha sbagliato un paio di gol a Bergamo e un altro paio giovedì contro il Viktoria Plzen. Spalletti non ha alcuna intenzione di discuterlo, del resto non ha mai rinunciato a lui in campionato, ma spera che recuperi un rapporto confidenziale con la porta avversaria, non solo contro il Pescara ma da qui in avanti. Se Dzeko, che pure non segna da tre partite in campionato, ha confermato il suo momento di forma in Europa, Salah deve scrollarsi di dosso la nomea di dissipatore romanista. Seguendo il mantra sempre più diffuso a Trigoria: cattiveria, cattiveria, cattiveria.
RAGIONAMENTI Qui entrano in ballo i dubbi di Spalletti: un brasiliano d’assalto o uno di contenimento sulla fascia sinistra? Dipenderà dalle condizioni fisiche di Emerson, che sarebbe il prescelto per affrontare il Pescara. Altrimenti dentro Juan Jesus, che nel corso delle settimane ha perso diverse posizioni nelle gerarchie dell’allenatore. Il resto della formazione sembra fatto, con Strootman che dovrebbe aver vinto il ballottaggio con Paredes. Confermati i forfait di Manolas ed El Shaarawy, che torneranno tra i convocati nel derby, si rivede nella lista Totti dopo un mese: potrebbe avere spazio nella ripresa.
RITARDI Non tutti, del resto, possono essere sullo stesso piano nella rosa. Ieri in conferenza stampa Spalletti si è soffermato a parlare di baby Gerson, che dopo tre mesi di stagione non ha ancora svelato i motivi di un acquisto roboante: «Gerson è migliorato, specialmente sul piano della velocità e dell’impatto fisico. Ci sono state delle partite in cui avrei potuto utilizzarlo ma ho preferito andare sul sicuro. Lui mi ha chiesto di essere utilizzato come esterno d’attacco ma in quel ruolo io non lo vedo: sto pensando di più a piazzarlo davanti alla difesa. E’ un giocatorino (lo definisce così, ndr) da seguire perché ha ancora un’età nella quale si può stabilire il ruolo preciso». E a proposito di ritardi, un coetaneo di Gerson ma di nazionalità nigeriana ancora non può giocare: si tratta del terzino Nura, operato due settimane prima di Rüdiger e ancora in infermeria per problemi al ginocchio. «Non sono preparato, mi informerò» taglia corto Spalletti. Di sicuro la convalescenza di Nura è stata più laboriosa rispetto a quella degli altri giocatori della Roma operati dal professor Mariani per un crociato rotto.