Un’altra giornata calda sull’asse Houston-New York in attesa del nuovo proprietario della Roma. Sembrava addirittura imminente la fumata bianca ieri sera in Italia quando l’aereo di Pallotta è stato avvistato nel New Jersey (era il loro primo pomeriggio), ma in realtà bisogna ancora aspettare. Forse qualche giorno, forse qualche ora. Nessuno mette in dubbio la buona riuscita nell’affare e ancora ieri si è lavorato alacremente sul file, ma non è ancora il tempo degli annunci. Perché su quell’aereo di sicuro c’erano i massimi dirigenti del gruppo Raptor, guidati da Bob Needham, l’uomo dei conti di Pallotta, che qualche settimana fa abbiamo visto entrare e uscire dagli uffici dell’Eur di As Roma proprio nei giorni della due diligence con i rappresentanti del gruppo Friedkin. Pallotta, a quanto dice lui stesso, non era presente: «Non sono neanche vicino a New York», ha risposto a un certo punto del pomeriggio ai nostri messaggi. Eppure c’è chi giura di averlo visto arrivare a New York e anche di averlo visto ripartire, stavolta per una destinazione esotica. Ciò che conta è che la trattativa sia ormai prossima alla sua definizione.
E questo si era capito nei giorni scorsi, nonostante si fosse diffusa la teoria per cui Dan Friedkin, su consiglio dei suoi legali, sembrava avesse deciso di prendere un altro po’ di tempo in conseguenza della delicatissima situazione del Coronavirus (anche in California, per dire, ieri è stato dichiarato lo stato d’emergenza). In realtà non c’è alcuna certezza al riguardo anche se a noi risultava che l’imprenditore texano nato in California, patrimonio personale da oltre quattro miliardi di dollari, un gruppo che ne fattura il triplo tra settore auto (esclusivista del marchio Toyota in cinque stati a stelle e strisce, solo con questo il fatturato è intorno ai dieci miliardi), turismo e cinema, l’hobby di collezionare aerei vintage, all’inizio di questa settimana avesse dato l’input ai suoi uomini di accelerare il deal per arrivare alla firma entro questa settimana. Un input confermato dal trasferimento da Houston a New York dello stuolo di avvocati che da settimane stanno lavorando ai dodici contratti che costituiscono il totale dell’affare. Di fatto, per quello che a noi risulta, la definizione dei contratti era stata completata, riga per riga, già venerdì scorso con reciproca soddisfazione delle parti. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri