Il mercatino, i ritardatari – e ce ne sono – possono stare tranquilli, resta aperto. Anche nei giorni di festa (per il campionato). E pure in Oriente. Dove, non è una novità, di commercio se ne intendono. Non è, dunque, un caso che la domanda a Mourinho gliel’abbia fatta, innocente solo per chi vive lì, un giornalista giapponese.
La risposta di José, a chi gli ha chiesto se avesse in mente di acquistare altri calciatori in Inghilterra, è stata invece inequivocabile per chi abita qui: “Non abbiamo la forza di andare a prendere i migliori giocatori della Premier League. Il caso di Abraham è particolare: era un giocatore che voleva mettersi in mostra e la Roma era una grande opportunità per la sua crescita. Differente quello di Matic che ha trentaquattro anni e giocato nei migliori club: è tornato con me per portare esperienza”.
Mou non accenna a Rui Patricio, il portiere arrivato l’anno scorso dal Wolverhampton e solo riserva del Portogallo in Qatar, e soprattutto Maitland-Niles, di passaggio a Trigoria in prestito per i primi cinque mesi del 2022. Sarebbe stato troppo. Anzi, superfluo.
Se qualcuno ha ancora dubbi, il pensiero di Mourinho è sempre lo stesso. La Roma non si può permettere i big con i quali competere con le grandi d’Italia e d’Europa. E lo rafforza quando gli domandano se è pronto ad accogliere un calciatore giapponese a Trigoria: “Se costa poco“. Realista fino in fondo.
Perché quando dice che il club giallorosso non ha “la forza”, non sminuisce certo la cassaforte dei Friedkin. Ci mancherebbe. Lui si riferisce ai paletti dell’Uefa che bloccano la Roma sul mercato. Nessun offesa, insomma. Ma di sicuro José sfruculia, il verbo giusto che usiamo da queste parti, la proprietà texana. La stuzzica con l’intenzione di farla uscire allo scoperto. Con giocatori di prima fascia.
FONTE: Il Corriere dello Sport – U. Trani