A Trigoria ci sono molte questioni da valutare, e questo blitz, che può durare due giorni o anche qualcosa in più (l’aereo è dato in partenza domani, ma non vi sono certezze), serve proprio a questo. Ieri è stata una giornata trigoriana, Friedkin ha potuto respirare un’atmosfera diversa rispetto a quando sono arrivati nella Capitale l’ultima volta.
Dan ha avuto di prendere un’altra, doppia, decisione drastica: ha rimosso dai loro incarichi due dipendenti, di cui uno legato al club da oltre 17 anni, è stato direttore di produzione del canale del club, l’altra una figura centrale delle risorse umane. L’idea è di affidarsi a un dirigente, che magari è stato in passato a Trigoria con un incarico di alto livello.
Friedkin ha potuto ringraziare personalmente l’uomo che gli ha salvato la stagione e che potrebbe regalargli qualcosa di inaspettato, la qualificazione in Champions. Dan ha parlato con i calciatori, pure loro protagonisti, con Ranieri, di questi cinque mesi a ritmo scudetto. La posizione di Claudio è un tema prioritario per i due proprietari della Roma: resta, come resta, con che ruolo. Due anni da dirigente, da senior advisor, sono definiti da un contratto firmato a novembre. Dan vuole che Claudio sia vicino alla Roma, come consigliere personale.
Il nome caldo fino a ieri era quello di Massimiliano Allegri, un tecnico specializzato ad affrontare grandi sfide europee. Da Trigoria, però, trapela che il toscano non sarebbe nella lista di Friedkin, o che comunque non lo è più. Forse per i costi alti, oppure, perché è pronto ad accettare l’offerta del Milan, o di De Laurentiis qualora il Napoli dovesse perdere Antonio Conte.
Resta tra i candidati Francesco Farioli. Resta un candidato Cesc Fabregas – spinto da Ranieri – che ha convinto dopo la sua prima stagione al Como. Non è sfumata l’ipotesi Gasperini che lunedì potrebbe decidere il futuro europei dei giallorossi. Sullo sfondo Patrick Vieira, oggi al timone del Genoa, e che viene gestito dallo stesso manager di Farioli, Meissa N’diaye, legato al ds della Roma.
FONTE: Il Messaggero – G. Lengua / A. Angeloni











