Le spine sono molto più delle rose. Forse è anche per questo che la Roma ha deciso di blindare il ritiro di Albuferia, in Portogallo, rafforzando la sicurezza intorno allo stadio e cancellando la zona mista dopo la brutta sconfitta (0-3) con i modesti spagnoli del Cadice.
Troppo brutta la Roma per mostrarsi al mondo esterno, troppo grandi le difficoltà attuali del club. Ci sta lavorando su Mourinho: ieri pomeriggio ha fatto una serie di partitelle tematiche a campo ridotto per aumentare l’intensità e far crescere il ritmo. Tahirovic, Wijnaldum e Belotti si sono allenati a parte la mattina.
La Roma contro il Cadice è parsa lenta, macchinosa, prevedibile. Qualcuno scherzando ieri diceva che era normale, “visti i 40 giorni di vacanza“. Senza eccessi, di certo c’è che la squadra sembra involuta rispetto a quella, già brutta, che ha chiuso la prima fase del campionato. C’è un nervosismo evidente, basti pensare al rosso di Vina.
C’è anche un problema portieri. Rui Patricio sbarcherà in Portogallo martedì, Svilar anche contro il Cadice ha dimostrato di non essere minimamente all’altezza, con una papera (e mezza) e l’ennesima prova disastrosa.
E poi l’attacco, dove non si segna più neanche con il binocolo. Gli unici tiri in porta con il Cadice sono stati una girata di Abraham (per il resto della partita un fantasma) e un tiro al volo di Volpato. Il problema va risolto il prima possibile, sperando che il ritorno di Dybala con il Bologna aiuti a ritrovare smalto e brillantezza all’attacco giallorosso.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese
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