Tolleranza zero. Chi sbaglia va fuori dallo stadio. Roma e Lazio non hanno avuto dubbi su quale strada imboccare: daspo ai razzisti. Il primo provvedimento è scattato nei confronti del tifoso giallorosso che fine agosto insultò sui social con frasi razziste il difensore della Roma Juan Jesus. Il responsabile A.D.A, 36enne originario di Civitavecchia, è stato individuato e denunciato, per minacce aggravate da odio razziale e stalking, dalla Digos.
Per lui è scattato anche un daspo di tre anni. «Brutta scimmia di m.. devi sparire da Roma», «maledetto scimpanzè» e ancora «Stai meglio al giardino zoologico…» le frasi scritte sul profilo del calciatore che hanno immediatamente attivato il club che ha denunciato l’episodio alle autorità competenti.
«LAZIO ENTE MORALE» – Come la Roma anche la Lazio ha collaborato con le forze dell’ordine per individuare i responsabili dei presunti saluti romani durante la sfida di Europa League contro il Rennes che hanno fatto scattare le indagini della Uefa che entro il 17 ottobre renderà nota la propria decisione. La Lazio rischia almeno un turno a porte chiuse.
La presa di posizione del presidente Lotito dovrebbe portare ad uno sconto. «Fuori le mele marce dallo stadio. Non vogliamo essere etichettati come razzisti e che ci vengano attribuiti comportamenti che nulla hanno a che fare con la storia della nostra società.
Siamo un ente morale, non è un fatto teorico, è un fatto reale» ha voluto rimarcare il numero uno biancoceleste aggiungendo: «Per quanto ci riguarda, da ora in poi tolleranza zero. Abbiamo acquisito in società il prefetto D’Angelo, non è un caso. Ho fatto una scelta di campo, ho deciso da che parte stare. Noi apparteniamo al campo della legalità, del rispetto delle regole, della trasparenza, della formazione, della crescita sociale».
E poi ancora: «Se sbagli una volta, può essere un errore. Ma se continui, significa che qualcosa non funziona e non meriti di stare dentro uno stadio. Noi ci costituiremo parte civile, per i danni patrimoniali e alla nostra immagine. Le persone saranno individuate e pagheranno».
VIDEOSORVEGLIANZA – E alcuni dei nomi dei responsabili sarebbero già sul tavolo della Questura. Gli agenti si sono forniti dei filmati delle telecamere presenti. L’Olimpico dispone di un sistema di videosorveglianza che copre le aree interne dell’impianto e quelle esterne del Parco del Foro Italico.
E’ composto da 69 telecamere interne, 49 esterne e 72 montate sui tornelli d’accesso. Il nuovo sistema di videosorveglianza prevede infatti la copertura video prima e dopo i tornelli. Queste immagini, accessibili soltanto a personale autorizzato dalla Questura, vengono utilizzate per riconoscere gli spettatori che si rendono colpevoli di attivita non consentite, attraverso l’utilizzo di software sviluppati ad hoc.
FONTE: Il Messaggero – E. Bernardini