Pare che, quando di mezzo ci sono le notizie di mercato, anche gli arabi si lascino andare a qualche bugia. Perché soltanto così si può spiegare il mistero che, da quarantotto ore, è nato intorno al nome di Steven Nzonzi, il Polpo rimasto a Trigoria nel gruppo degli indesiderati e che la Roma si augura di salutare definitivamente il più presto possibile.
Riassunto: sabato scorso dal Qatar, da più fonti peraltro (forse si sono copiate tra loro), era rimbalzata la notizia di un accordo trovato dal centrocampista francese per un accordo su un contratto (sembra triennale) con il club qatariota Al Rayyan. Cosa che non era così campata in aria, visto che il club da tempo aveva richiesto il giocatore su precisa indicazione del suo allenatore che altri non è che Laurent Blanc. Tutto fatto, quindi? Assolutamente no. Perché chiedendo una conferma alla società giallorossa, la risposta sia sabato che ieri, è stata una secca smentita. Nel senso, «noi Roma non sappiamo niente, se il giocatore con il papà e il suo procuratore sta portando avanti la trattativa per conto suo a noi, in caso di fumata bianca, può fare soltanto piacere». Ecco, la fumata bianca, almeno fino a ieri sera, non c’è stata.
La Roma continua a non sapere nulla. Del resto gli arabi, sempre sabato scorso, avevano scritto che ieri il francese sarebbe sbarcato in Qatar per visite mediche e firma sul contratto. Non c’è stato nessuno sbarco, tanto è vero che Nzonzi è ancora da queste parti e chissà se partirà nei prossimi giorni. Cosa, come detto, che alla Roma farebbe soltanto piacere visto che la rottura con il giocatore è da considerarsi irreversibile, anche a fronte dell’anno di contratto che il centrocampista può ancora vantare con il club giallorosso (a tre milioni netti abbondanti, fanno quasi sei lordi, due mesi oltretutto sono stati già pagati).
C’è da dire, comunque, che per la chiusura dell’affare c’è ancora tempo visto che il mercato in Qatar chiuderà il prossimo trenta settembre. E’ chiaro, però, che la Roma prima dovesse chiudersi la questione e più sarebbe contenta. Non solo per una questione economica che pure il suo peso non può non averlo, ma anche perché i rapporti con la controparte sono ai minimi termini da tempo e, per molti versi, non si vede l’ora di poter dire addio al francese.
FONTE: Il Romanista – P. Torri