Poco più di 7mila abbonati (7.819 per la precisione), 5mila biglietti venduti, la speranza che oggi ci sia una mini impennata e si arrivi a toccare quota 15mila. Sarà l’avversario poco prestigioso, sarà che l’Europa League non è la Champions, sarà il giorno feriale, sarà l’orario (21.05), sarà la situazione dell’Olimpico, sarà il momento che sta attraversando la squadra, ma stasera la Roma giocherà davvero davanti a pochi intimi. Mai, da quando c’è la nuova proprietà, una partita europea aveva chiamato così poche persone allo stadio: dai 50mila del 25 agosto 2011 contro lo Slovan Bratislava al deserto previsto contro l’Astra Giurgiu, Totti – se giocherà – e compagni dovranno fare di necessità virtù, con la speranza che le parole di Spalletti di ieri sull’unione e la coesione dell’ambiente possano servire a qualcosa.
STRISCIONI E SALUTI – Detto che molti tifosi che erano nel settore ospiti a Torino hanno gradito poco come la squadra al fischio finale sia tornata in fretta e furia nello spogliatoio, col solo Florenzi a girarsi per un rapido saluto, lo striscione di ieri al Colosseo che chiedeva rispetto per Spalletti ha trovato d’accordo la maggior parte dei romanisti. Realizzato da alcuni gruppi organizzati, che scelgono sempre quella parte di Roma per manifestare il loro pensiero (in pochissimi entrano allo stadio), è piaciuto tanto al tecnico, che ne ha parlato in conferenza stampa. Basterà a riempire un po’ l’Olimpico? Difficile. Anche se stavolta almeno non si dovrebbero sentire i cori dei tifosi ospiti, visto che non sono attesi supporter dalla Romania. Lo spazio di stadio a loro dedicato, comunque, dovrebbe essere aperto, perché molti tagliandi sono stati acquistati da romeni che vivono in Italia, nella Capitale e nella regione laziale.
VERSO L’INTER – Il colpo d’occhio sarà migliore domenica sera contro l’Inter, quando gli spettatori potrebbero sfiorare quota 40mila. Un flop fino a qualche anno fa, un successo di questi tempi, visto che sarebbero più del doppio di questa sera. Non ci saranno i gruppi dell’Inter, che resteranno a Milano per solidarietà ai tifosi della Roma, ma i giocatori rischiano di trovarsi di nuovo a giocare in uno stadio che è di casa soltanto sulla carta. Magari le polemiche scatenate dall’intervista di Ilary Blasi, le successive parole di Totti e la reazione di Spalletti potranno aiutare: «Bisogna rispettare la Roma e il nostro modo di lavorare», ha ribadito ieri il tecnico. I primi a farlo, però, dovranno essere i giocatori, che da troppo tempo in Europa espongono loro stessi e la società a brutte figure. Davanti a tanti o pochi spettatori, spesso rischia di essere un dettaglio. E Pallotta? Ieri era a Londra a vedere l’Arsenal con Baldini. Altro che Astra Giurgiu.