Niente alibi per la Roma di Fonseca. Niente scuse. L’Europa è spietata: se prendi in mano una partita e non la chiudi, alla fine la pareggi, o la perdi. In italiano, uno che non conclude si definisce inconcludente. Sorpresi, in verità, da un’inattesa e forte reazione, dopo gli infortuni e una campagna acquisti difficile, ci siamo fatti prendere da eccessivo entusiasmo.
Una volta, si diceva che un bicchiere mezzo pieno è contemporaneamente mezzo vuoto, ma ci sono giocatori che rappresentano meglio di altri il momento: prendete Pastore, dipinto come un miracolo, perché gioca quasi tutte le partite. E’ bellissimo a vedersi, ma inconcludente.
A immaginare un soprannome, viene in mente “Paccato!”. Ho visto giocare anni fa un altro grandissimo uruguaiano simile: Borghi, grandissimo talento, poco concreto. Oggi, con tante discussioni incomprensibili sulla presunta inutilità Florenzi (altra plusvalenza?), affrontiamo il Parma di Gervinho. Fu plusvalenza anche Gervi. Non vorrei che avesse anche voglia di farsi rimpiangere. Noi, per vincere, dobbiamo segnare, è ovvio, ma Parma non è Udine.
FONTE: Il Messaggero – P. Liguori