Due partite (Salernitana e Fiorentina) e poi la finale di Europa League. José Mourinho ha già pianificato la strategia da adottare per non rischiare nuovi infortuni e dare minuti a chi nelle ultime settimane ha giocato meno. Per non rischiare nuove perdite dopo quella recente di Spinazzola si affiderà ai “bambini” della Primavera di Guidi, già prelevati a Bologna per far rifiatare i titolari.
Erano convocati Majchrzak, Del Bello, Faticanti, Falasca, Keramitsis e Missori. Ma a giocare dal primo minuto è stato solo Missori (oltre a Tahirovic già in rosa da alcuni mesi), Diciannovenne esterno destro dalle grandi prospettive. È rimasto in campo tutta la partita e non ha fatto sentire la mancanza di Celik e Zalewski.
L’avversario non era dei più probanti, ma i segnali che ha lanciato al portoghese sono stati incoraggianti, ecco perché domani contro la Salernitana sarà nuovamente lui il titolare sulla fascia. Terzino destro, quinto di centrocampo e all’occorrenza anche mezzala, è stato il primo classe 2004 di una squadra italiana a giocare una competizione europea (contro lo Zorya in Conference).
È arrivato a Trigoria a 9 anni dopo aver militato nella Romulea. Lo ha prelevato Bruno Conti che ne ha capito immediatamente il potenziale: corsa, tecnica e velocità, qualità che lo hanno convinto subito. Negli anni ha corretto gli errori e affinato le doti, è cresciuto caratterialmente, è molto intelligente tatticamente e scaltro quando incontra l’avversario. Non ha paura di confrontarsi in palcoscenici nazionali e non sente la pressione.
Forse anche grazie a José Mouriho che nell’ultima stagione lo ha osservato da vicino, cresciuto e voluto con sé, fino a farlo esordire da titolare. Un predestinato? È presto per dirlo, in carriera ha vinto lo scudetto con l’Under 15 di Tanrivermis e Under 17 di Piccareta, quest’anno è stato un punto di riferimento della Primavera di Guidi con cui ha totalizzato 23 presenze, 1 gol, 4 assist e vinto la Coppa Italia.
José adesso ha bisogno di queste personalità, di giovani come Bove che hanno la forza di emergere e aiutare la Roma in Serie A contro avversari di medio livello come Salernitana, Fiorentina e Spezia. Partite che all’apparenza non significano nulla se paragonate alla finale di Budapest, ma che devono essere giocate con grinta e voglia di vincere. E chi meglio dei giovani può riuscirci.
FONTE: Il Messaggero
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