Mercati Generali: questa l’area al momento più gettonata dalla Roma dove realizzare il nuovo Stadio. Più correttamente: Mercati Generali più Gazometro, 45mila posti ma stadio «all’inglese» cioè accessibile più o meno solo con il trasporto pubblico. Siamo ancora nelle fasi preliminari, quindi tutto è appena abbozzato.
Ma rispetto alle altre due soluzioni – Velodromo, molto indietro nell’analisi e Stadio Olimpico, con troppi problemi da risolvere – i Mercati Generali sono già ad un livello di approfondimento maggiore. Lo Stadio verrebbe realizzato al posto della Città dei Giovani. E, guarda caso, proprio qualche giorno fa l’Anac ha scritto al Comune chiedendo che il progetto – dell’era Veltroni – dopo ben vent’anni trovi una sua conclusione.
La Curva Sud si troverebbe sul lato verso la Basilica di San Paolo e la Nord lato Piramide. Per le due tribune si pensa ai nomi di Testaccio (invece di Monte Mario) e Garbatella (invece di Tevere). Le dimensioni dell’area sono più che sufficienti anche perché i due edifici oggi vincolati (e ridotti a ruderi che stanno in piedi per scommessa) nell’idea della Società Giallorossa potrebbero essere demoliti e ricostruiti ai margini del terreno. Sul lato Garbatella, la bozza di lavorazione prevede di creare una piastra che copra il vallo ferroviario e che, quindi, consenta l’accesso anche dal lato Garbatella.
Altra idea è quella di creare una apposita stazione per i treni della Roma Lido che, quindi, si affiancherebbe a quella già esistente della Metro B. Di fatto, vista la contemporanea presenza di Metro B (con Piramide e Garbatella), Roma-Lido (con il capolinea di Piramide) e di Ferrovie dello Stato (stazioni Ostiense e Trastevere dove fermano anche tutti i treni da Termini e da e per Fiumicino Aeroporto-Orte), il trasporto pubblico sarebbe assicurato senza necessità di particolari investimenti aggiuntivi.
Tuttavia, la As Roma ha ipotizzato anche di predisporre un servizio di navette da punti prestabiliti. I parcheggi, invece, sarebbero realizzati principalmente nell’area del Gazometro, dove il Gazometro più antico e vincolato rimarrebbe circondato da un parco, mentre sbancando il terreno fino a 5 metri sotto terra si risolverebbe anche il problema della bonifica dagli idrocarburi.
Tutta questa lavorazione, però, oltre ad essere in una fase preliminare potrebbe scontrarsi con il problema della causa per danno erariale che gli uffici capitolini si stanno preparando a intraprendere. Il penultimo capoverso della delibera di revoca di Tor di Valle, infatti, assegna agli uffici la valutazione del danno erariale.
Sarebbe una beffa: sette anni di attesa e decine di cambiamenti progettuali determinati dalle richieste del Comune potrebbero avere come conseguenza anche una causa con una potenziale richiesta di risarcimento che oscilla fra i 700 milioni e il miliardo e cento milioni di euro.
Con l’ulteriore problema che, stando al quadro normativo esistente, il Comune potrebbe rifiutare di trattare con chi è in causa. Ecco perché per il nuovo progetto Stadio la Roma, dopo aver liquidato la vecchia “Stadio Tor di Valle”, creerà una nuova società.
FONTE: Il Tempo – F. M. Magliaro