Non è andata a buon fine l’Opa obbligatoria lanciata dai Friedkin dopo aver acquistato lo scorso 17 agosto la Roma dalle mani di Pallotta. I nuovi proprietari texani avevano stabilito a 0,1165 euro per azione il prezzo dell’offerta pubblica d’acquisto – lo stesso pagato al finanziere di Boston – che nella giornata di ieri è terminata con altre 256.600 adesioni, che hanno portato a 1.412.890 il numero totale di azioni ordinarie passate di mano nel periodo di offerta.
Tale ammontare è pari all’1,674% oggetto dell’offerta, ovvero lo 0,225% del capitale totale del club giallorosso, costituito da complessive 628.882.320 azioni. Il Gruppo Friedkin sale quindi dall’86,557% (NEEP aveva una quota pari al 83,284% ed è partecipata per il 100% dalla Romulus and Remus Investments LLC, che a sua volta detiene in proprio il 3,293%) all’86,782% del capitale, ancora distante dalla soglia che avrebbe portato al delisting.
L’uscita della società dalla Borsa resta comunque una priorità dei Friedkin, che hanno ricordato come l’aumento di capitale da 210 milioni di euro possa diluire i piccoli azionisti se non verrà sottoscritto e che c’è anche l’opzione della fusione con un’altra società non quotata appartenente sempre all’universo delle controllate.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora