Con il cuore, soffrendo da matti e stringendo i denti di fronte ad ogni difficoltà. E se la Roma è lì, a Budapest, il merito è soprattutto suo, di Mourinho. “Il messaggio che vogliamo dare è per l’Emilia Romagna. Nelle difficoltà si trova il meglio di se stesso. A Roma è un momento di grande festa, ma non possiamo dimenticare la tristezza e le difficoltà di questa gente” ha detto lo Special One. Poi Mou si gode il trionfo. “Questa è la mia squadra, ma se non avessimo avuto Smalling da poter far entrare forse non saremmo passati. E’ la differenza dei dettagli. I miei ragazzi danno sempre tutto. Penso a Bove, che giocava in un campo di plastica e ora è qui e ha chiuso facendo il quinto. E’ il nostro lavoro: esperienza, saggezza, saper stare nelle partite e nascondere i problemi. E’ una squadra incredibile ed ai tifosi dico che merita qualcosa di speciale per lunedì». Anche perché la partita di ieri resterà per sempre. «E’ un’impresa epica, contro una grande squadra, in un grande stadio. Il mio Porto che vinse la Champions fu un’impresa, resta ancora l’ultima squadra tra le non top ad aver vinto. Ma anche questa è una grande impresa. E non sono io ad aver portato i ragazzi in finale, ma loro che hanno portato me”.
FONTE: Gazzetta dello Sport
BAYER LEVERKUSEN-ROMA 0-0. La Roma è in finale!!! (TABELLINO)