“A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un’altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice“. Firmato Senad Lulic. Quel «Ruediger vendeva cinture e calzini» ha fatto il giro del mondo sollevando un vero e proprio polverone.
Oggi uscirà la comunicazione del Giudice Sportivo, chiaramente non ci sarà nulla in merito al centrocampista laziale visto che l’episodio non è legato al campo. Solo dopo potrà pronunciarsi la Procura Federale. Cosa rischia Lulic? L’articolo 11 parla di 10 giornate di squalifica. Sanzione applicata a Grassi nel 2014, quando giocava nella Primavera dell’Atalanta per aver detto «Vai via, vu cumprà» al nigeriano del Verona Salifu. Un episodio avvenuto però in campo e nel quale ha pesato molto il referto dell’arbitro. Gli 007 della Figc esamineranno ancora le carte e potrebbero non ravvisare gli estremi per l’applicazione dell’articolo 11, che con ogni probabilità verrà derubricato e il deferimento arriverà per la violazione dell’articolo 1 (principi di lealtà), stessa pena commissionata a Sarri quando diede dell’omosessuale a Mancini. Lulic quindi potrebbe cavarsela con un massimo di 3 giornate e una maxi multa. La sentenza arriverà massimo entro mercoledì.
Oggi Cataldi saprà quante giornate di squalifica riceverà dopo il rosso rifilatogli da Banti per l’alterco con Strootman. Non ci dovrebbe essere, invece, la prova tv per l’olandese in base all’art. 35, che prevede l’acquisizione di ulteriori prove nel caso in cui l’arbitro non abbia preso provvedimenti riguardo all’episodio: Strootman, nello specifico, è stato ammonito.