Un urlo liberatorio dopo la prima rete (quella annullata), poi la seconda e la terza. Un urlo feroce, per gridare al mondo (quello giallorosso e, perché no, anche quello azzurro) di essere ancora il centravanti visto a Torino. Andrea Belotti ha di nuovo alzato la cresta e stavolta lo ha fatto in modo decisivo, con due reti preziose per lui ma anche per la Roma.
Dopo il lungo digiuno finalmente il centravanti è tornato a segnare in campionato, una doppietta da bomber puro, quello che Mourinho, la squadra e i tifosi non avevano visto la scorsa stagione. “Si sacrifica, ha tanto cuore e lotta per il gruppo”, veniva detto di lui dopo ogni partita ma anche dopo ogni digiuno. Lodevole, ma quei gol che servivano per arrivare in Champions da Andrea non sono arrivati. Trentaquattro partite di astinenza, ben 476 giorni senza trovare la porta in Serie A fino a domenica.
Una doppietta nella nuova stagione dopo un mese di duro lavoro con la Roma, una preparazione atletica importante e che lo ha galvanizzato fisicamente e anche mentalmente. Anche perché un anno fa Belotti firmò con la Roma alla fine di agosto, saltando totalmente l’allenamento estivo con Mourinho e i suoi nuovi compagni di squadra e la forma ne ha risentito per tutto l’anno. Poi qualche errore di troppo sotto porta, la fiducia che ha vacillato e le panchine che non lo hanno aiutato a sbloccarsi una volta per tutte. Adesso che è l’unico centravanti della rosa, e dopo le dichiarazioni di Mourinho (“Non fate casino con Belotti, resta e farà una stagione molto più produttiva”), il Gallo ha ritrovato la sicurezza nei propri mezzi e anche quel fiuto per il gol che lo ha portato alla doppietta. Ma anche a siglare un record nel club giallorosso.
Il ventinovenne di Calcinate è infatti il secondo centravanti nella storia della Roma a siglare una doppietta nella prima giornata di campionato. Prima di lui ci riuscì solamente Abel Balbo, storica punta argentina, nel 1998 in un Empoli-Roma 1-3. A loro poi si aggiungono le doppiette di altri sette giocatori di diversi ruoli come Manfredini, Carnevale, Paulo Sergio e, tre stagioni fa, Jordan Veretout.
Più che al dato, Andrea pensa ai suoi gol per la Roma e per ritrovarsi del tutto. Ma anche per ripagare la fiducia del club, di Mourinho e dei tifosi anche anche la passata stagione lo hanno sempre sostenuto: “Mancava tanto essere me stesso, l’anno scorso è stata una stagione difficile – ha detto dopo la partita – Adesso ho fatto la preparazione, non ho avuto intoppi e sono al 100%, così posso essere d’aiuto”. Belotti non vuole fermarsi, ora l’obiettivo è la continuità. A cominciare dalla partita di sabato contro il Verona. Una nuova chance da titolare, una nuova opportunità per brillare e trovare altri gol che possano aiutarlo a sbloccarsi definitivamente.
I movimenti sono quelli che gli chiede Mourinho, sia in area sia per aprire i varchi e aiutare gli inserimenti dei centrocampisti. Ma anche per far salire la squadra. Il Gallo ha approfittato di uno dei pochi lanci lunghi fatti su di lui in area per arpionare il pallone e trovare la rete, poi un colpo di testa in area, sulla pennellata perfetta di Paredes. Due gol in due salse diverse con qualità, concentrazione e senso della posizione. Proprio come il Gallo visto in granata e che i tifosi sognano per questa stagione.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi
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