A chi mancava il Mourinho combattivo anche dietro i microfoni? Probabilmente a tutti. Ieri lo Special One ha rimesso l’elmetto alla vigilia della gara di stasera con l’Udinese (20,45, Dazn). «Qui è troppo facile passare dall’euforia alla depressione. Mi avere visto euforico un solo minuto in due mesi, ma per il resto sono stato sempre equilibrato, consapevole che questa squadra lo scorso anno ha chiuso a 29 punti dall’Inter campione d’Italia. Siete voi che ci paragonate alle migliori. A Verona forse sono stato troppo onesto, magari potevo dire che l’arbitro non avrebbe dovuto dare quel giallo a Veretout o appellarmi alla pioggia. Non siamo candidati a nulla, solo a vincere la prossima partita e a trasformare la tristezza in motivazione. E non in depressione».
Una tappa fondamentale quella di stasera in un Olimpico sold out a 3 giorni dal derby. Mourinho manda poi una frecciata a chi gestiva la Roma prima di lui: «Se non avessimo dovuto lavorare di più i Friedkin invece di tre anni mi avrebbero fatto tre mesi di contratto. In tre mesi puoi sviluppare una squadra che è già squadra, dandogli qualcosa di personale. Ma quando una squadra non è una squadra tre mesi non bastano. Se perdo una partita per troppa ambizione non è un problema. Il problema è prendere tre gol, troppi». Poi sui singoli, considerando che Vina sarà ancora out: «Calafiori è un ragazzo valido, ma se si fa la stessa domanda alle 4-5 squadre più forti della Serie A magari i loro allenatori rispondono che non lo è avendone 2 più forti. Dai miei terzini mi aspetto un po’ più di fiducia».
FONTE: Leggo – F. Balzani