«Sono definitivamente uscito dal tunnel». Parole più belle, pronunciate dalla viva voce di Kevin Strootman, i tifosi giallorossi non potevano immaginarle. Il centrocampista olandese, dopo le cautele usate negli ultimi mesi, ha messo alle spalle il calvario delle ultime due stagioni, in cui ha subito tre operazioni al ginocchio. «Ora posso dare tutto – le sue parole – ma all’inizio è stato difficile: quando scendevo in campo ero più concentrato sul ginocchio che sulla partita. Mi sento forte e sono in forma». Stasera tornerà in campo con l’Olanda, impegnata contro la Svezia nella gara d’esordio delle qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia: mancava in una partita ufficiale da quasi tre anni (ultima presenza l’11 ottobre 2013 contro l’Ungheria), ma il c.t. Blind lo aveva richiamato già a giugno per riportarlo in un gruppo che ha assoluto bisogno di un leader. La stessa cosa che aveva fatto Luciano Spalletti nelle ultime gare dello scorso campionato. Le risposte sono state più che positive e per rendersene conto basta guardare il minutaggio di questo inizio stagione: nella 4 partite ufficiali disputate finora dalla Roma, Strootman è rimasto in campo per 350 minuti sui 360 complessivi. È uscito a dieci minuti dalla fine contro il Cagliari dopo aver segnato il gol che in campionato gli mancava dal 18 gennaio 2014 (contro il Livorno), con la Roma in vantaggio.
Come lui solo Manolas, meglio di entrambi Radja Nainggolan, rimasto sempre in campo. Un podio di incedibili per Luciano Spalletti («Kevin è più forte di Pjanic», le parole del tecnico) e per la società, che infatti nei prossimi giorni proverà a blindarli. E se i discorsi con Manolas e Nainggolan sono stati avviati nel corso dell’estate, anche per convincerli a rifiutare le tante offerte arrivate dai top team europei, con Strootman si è cominciato a parlare molto tempo prima. Quando l’olandese passava le sue giornate a Trigoria insieme a medici e fisioterapisti, il presidente Pallotta (sarà a Roma nel weekend) gli ha proposto il rinnovo del contratto, che scadrà nel 2018, promettendogli la fascia di capitano nel dopo-Totti. Kevin «la lavatrice» ha registrato e ringraziato, ma non se l’è sentita di firmare prima di avere la certezza di essere tornato quello di prima. Ora che è «fuori dal tunnel», se ne riparlerà.
Nel frattempo gioca con continuità, la medicina migliore per chi è stato fermo tanto a lungo, e dovrà continuare a farlo con più frequenza nelle prossime settimane in cui Spalletti dovrà rinunciare a Daniele De Rossi, che ieri mattina si è recato alla clinica Villa Stuart per sostenere altri esami al polpaccio sinistro infortunato dopo quelli fatti a Bari con la Nazionale. I controlli hanno confermato i «postumi del trauma diretto con ematoma sottocutaneo e muscolare nella regione del muscolo gemello mediale della gamba sinistra». De Rossi salterà la gara di domenica prossima con la Sampdoria, oltre all’esordio in Europa League per squalifica: l’obiettivo è riaverlo a disposizione con la Fiorentina in trasferta il 18 settembre oppure tre giorni dopo all’Olimpico contro il Crotone.