C’è chi lo attribuisce ad una questione di Karma. Altri se la cavano più semplicemente bollandolo come un acquisto sbagliato. Fatto sta che Filipe Silva de Oliveira, in arte Malcom – brasiliano che il Barça ha scippato clamorosamente alla Roma – è diventato un caso. Il titolo del quotidiano As di qualche giorno fa era eloquente: «41 milioni, 25 minuti».
LA (VAL)VERDE ETÀ Tanto ha giocato sinora l’esterno offensivo. E ieri il Mundo Deportivo, da sempre molto vicino al Barcellona, ha rincarato la dose confermando quella che ormai sembra una sentenza: l’ex Bordeaux non rientra nei piani dell’allenatore Valverde. Non è/sarebbe il primo caso: anche il difensore Mina, acquistato a gennaio scorso dal Palmeiras per 12 milioni (inserendo una clausola rescissoria di 100 milioni) benché ritenuto uno dei migliori prospetti nel suo ruolo, nella passata stagione ha racimolato appena 6 presenze. Sfruttando il buon mondiale con la Colombia, il club azulgrana ha provveduto a rivenderlo all’Everton ricavandone una plusvalenza (30 milioni). Con Malcom sarà più difficile. Sia perché l’esterno offensivo è stato pagato 41 milioni, sia perché non c’è un mondiale o una Coppa America all’orizzonte. L’attaccante per ora trova rifugio nella fede. Nei giorni scorsi, dopo una delle tante esclusioni, ha pubblicato sul proprio profilo Instagram una citazione della Bibbia: «Quando anche dovessi camminare nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me». Parole che non hanno però scalfito minimamente Valverde. Che non solo non lo ha fatto giocare contro il Valencia ma non lo ha nemmeno convocato, spedendolo in tribuna. In estate Di Francesco lo riteneva «perfetto» per il suo 4-3-3. Ora però la Roma ha trovato il suo equilibrio virando sul 4-2-3-1 e soltanto accennare alla possibilità di tornare sul brasiliano – dopo il voltafaccia del ragazzo e del suo entourage – viene considerata a Trigoria una battuta di cattivo gusto. Della serie: il karma ha colpito ancora.