(…) Intanto il suo processo di integrazione nella squadra procede spedito. Dopo un paio di mesi parla già un italiano comprensibile e lo capisce perfettamente. I compagni ne ammirano l’incredibile professionalità, che si nota in ogni allenamento, e ne studiano l’eleganza nel look, sempre impeccabile fuori da Trigoria. E in partita Matic comincia a rappresentare un fattore importante per Mourinho, che l’ha voluto dopo averlo allenato al Chelsea e al Manchester United: il secondo tempo con la Juventus e l’intera partita contro il Monza gli hanno consentito di presentarsi in grande stile ai nuovi tifosi.
Nella testa dell’allenatore Matic doveva essere un’alternativa di lusso a Cristante ma, dopo gli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo, l’idea è stata modificata e adeguata alla situazione contingente. Anche domenica a Udine, con ogni probabilità, i due mediani giocheranno insieme, con l’ultimo arrivato Camara e il giovane Bove come cambi pronti all’uso.
Dopo una stagione in cui non aveva giocato con continuità al Manchester United, che neppure gli ha voluto rinnovare il contratto, Matic ha giocato due partite da novanta minuti in 72 ore. In Inghilterra non gli capitava dallo scorso gennaio (Wolverhampton più Aston Villa) ma in quel caso le due giornate erano distanti 12 giorni l’una dall’altra. A Torino ha chiuso con i crampi ma contro il Monza ha retto molto meglio anche dal punto di vista atletico. E può crescere ancora.
Nel suo ruolo, schermo difensivo, ha già confermato di essere molto utile alla Roma. Ma in futuro Mourinho potrebbe utilizzarlo anche come centrale difensivo. Un campione così intelligente sa fare tutto. Il rinnovo di contratto verrà di conseguenza: Matic ha firmato per un anno con opzione fino al 2023 che scatterà alla presenza numero 25. È già a 4 su 4, non avrà problemi a centrare l’obiettivo. E non ne dubita. Altrimenti mica avrebbe comprato una casa meravigliosa con vista sulla città.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida