Uno arriva, uno parte. Viceversa, rimane tutto tale e quale. Comunque la si voglia mettere, il prodotto finale e il problema conseguente, non cambiano. Perché stiamo parlando del centravanti della Roma e del suo, eventuale, vice. Facendo nomi e cognomi: Milik in giallorosso, Dzeko saluta o, viceversa, il bosniaco resta qui e tanti saluti al polacco. Potrebbe andare bene in ogni caso, ma rimarrebbe insoluta la problematica di chi potrebbe far tirare il fiato all’uno o all’altro. Quante volte nel corso della stagione che si è conclusa un mese fa, ci siamo interrogati sul fatto che Fonseca non aveva un’alternativa garantita per far riposare Edin con Kalinic frenato prima da un infortunio, poi dalla sensazione che non fosse l’uomo giusto al posto giusto?
Comunque vada a finire la questione Milik-Dzeko, c’è il rischio che pure nella prossima stagione Fonseca debba fare i conti con un solo centravanti di ruolo. Anche se a Trigoria, più di qualcuno è convinto che nel caso di un’alternativa al centro dell’attacco, l’appena arrivato Pedro potrebbe essere l’uomo adatto a fare il ruolo del numero nove (dimenticando però che Dzeko o Milik hanno caratteristiche molto diverse da quelle dello spagnolo e questo costringerebbe la squadra a cambiare radicalmente il suo modo di giocare).
Alla luce di tutto questo, non sarebbe allora il caso, sempre che ce ne sia la possibilità economica, di portare a Trigoria un altro centravanti? Lo sanno anche in casa giallorossa che la risposta non può che essere positiva, ma un conto è dirlo, un altro pagarlo, a meno che non si trovi una soluzione in prestito con diritto di riscatto. Cosa che proprio in questi termini, non più tardi di qualche giorno fa, è stata prospettata alla dirigenza romanista da Darko Ristic, procuratore di Dusan Vlahovic, il classe duemila della Fiorentina che ha già maturato più di un pizzico di esperienza nel nostro calcio.
L’incontro tra le parti è andato in scena a Trigoria. Dove Ristic ha detto chiaro e tondo che il suo assistito è pronto a lasciare la Fiorentina e la Roma per lui sarebbe una soluzione gradita. Cosa che ha fatto piacere ai dirigenti giallorossi, ma che inevitabilmente va a scontrarsi con la questione economica. Perché Ristic ha detto che il club viola lo cede per trenta milioni, limabili a venticinque puntando sulla voglia del ragazzo di esser ceduto. In ogni caso questi soldi la Roma non ce li ha, al contrario di quelli per l’ingaggio del serbo, che a Firenze guadagna mezzo milione di euro netto all’anno.
L’affare, semmai, si potrebbe mettere in piedi nel momento in cui Comisso e i suoi discepoli accettassero l’inserimento di una contropartita tecnica, contropartita che al primo posto ha il nome di Alessandro Florenzi, giocatore molto gradito ai viola. Il ventiquattro giallorosso, però, ha ricevuto un’offerta anche dall’Everton ed è un nome che in questo momento a Trigoria preferiscono tenere in stand by visto che con il modulo a tre in difesa, a destra sulla linea a quattro dei centrocampisti, dà maggiori garanzie di Bruno Peres, Santon e Karsdorp, i tre rimasti, con l’italiano e l’olandese, oltretutto, in odore di cessione più o meno imminente. In alternativa si potrebbe mettere in piedi un affare con uno scambio di prestiti. La Roma ha preso atto della situazione di Vlahovic e si è riservata di rifarsi viva con giocatore e club viola nel momento in cui ci fossero le condizioni per chiudere. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri