Quando ieri mattina Chiara Ciotti e Davide Fidanza hanno chiesto agli ascoltatori di Radio Romanista di sintetizzare, con un titolo evocativo, i 100 giorni di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma all’improvviso è arrivato il genio che ha di fatto chiuso il contest: «Cito Ungaretti, se penso a Ranieri: m’illumino di romanismo». Inutile pensarci ancora, impossibile fare di meglio. Essenziale ed evocativo, proprio come lo erano i poeti ermetici. (…)
Fonte d’ispirazione, anche per se stesso, saggio comandante che ti convince ad andare in guerra, non per costrizione ma perché ti convince che sia l’unica possibilità di sopravvivenza. E lo fai, ma con un mazzo di rose in mano. Bloccando ogni istinto del tuo avversario, redimendolo fino a farlo arrendere all’unica possibile realtà. Il tutto intriso di romanismo puro, derivato da una radice testaccina, ma potrebbe essere trasteverina o montiana o tuscolana.
È allenatore, sì, ma delle teste innanzitutto. Per tirare fuori il meglio di Pellegrini, e magari ancora un po’ dobbiamo aspettarlo, gli ha chiesto semplicemente di restare in piedi, nel senso più fisico, ma anche più filosofico possibile. Ha reso Hummels un monumento e lo ha eretto al fianco di quello di Paredes.
Eppure all’occorrenza sa fare a meno dell’uno e dell’altro perché l’aspirazione degli altri è non farne sentire la mancanza e questo alimenta un circolo virtuoso che stimola la corsa verso l’alto, mai verso il basso.
Dovbyk ha bisogno di fiducia e gliela conferisce, ma se ha bisogno di riposo al posto suo gioca un ragazzo di minori qualità, ma non minore volontà e se c’è da premiarlo, tenendo in panchina il titolare, ognuno deve farsene una ragione.
I veri intoccabili per lui sono forse quelli che non hanno bisogno delle carezze, che danno tutto sempre e comunque, e sanno per primi che se mollano un po’ anche per loro arriverà il tempo dell’attesa. Quanto a Dybala, non ha bisogno di parlarne. Ranieri sistema la prosa, Paulo pensa alla poesia, correndo persino più degli altri. Essenziale e diretto. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco