Diffidate dei dogmi. Il trattato di Estetica applicata al calcio che Henrik Mkhitaryan ha intenzione di illustrare alla nostra Serie A a cominciare da domenica prossima, parte da una premessa che può sembrare volgare se coniugata alla bellezza, eppure in fondo resta il sale quotidiano di ogni pietanza degli sportivi di ogni tempo.
«Sono qui non soltanto per giocare a calcio, ma per vincere — spiega l’armeno, introdotto dal d.s. Petrachi che ha spiegato i retroscena della trattativa («un mese prima Baldini mi ha segnalato la possibilità di acquistarlo, ma non c’erano le condizioni. Poi c’è stato il prestito») –. Ci si ricorda dei calciatori per le vittorie. Sono una persona ambiziosa, sono qui per vincere, non per perdere tempo». (…)
Proprio il suo arrivo consente a Petrachi di dire: «Non so garantire oggi se la Roma sia una squadra da Champions, ma penso di aver creato una squadra tosta».L’armeno annuisce. «A 30 anni ho imparato tantissimo, ma voglio continuare a farlo. In carriera ho sempre voluto vincere dei titoli, ho sempre cercato di raggiungere i miei obiettivi e sono sicuro che le mie ambizioni e quelle della Roma coincidano. Per me è una nuova esperienza, ma non mollerò mai e lotterò fino alla fine. Non ho paura della pressione perché sono abituato, gioco fin da piccolo e so che quando si sta nelle grandi squadre è sempre così, hai gli occhi di tutti puntati addosso. Il minimo errore viene criticato, però fa parte del gioco. Alla mia età so come gestirle e comportarmi».
(…) Italia, poi, significa anche polemiche arbitrali e Var frequente. E se viene da una Premier in cui la tecnologia non fa impazzire, sul tema Miki si destreggia salomonicamente.
«Ci sono situazione in cui la Var può risultare utile, altre in cui non lo è perché uccide il ritmo. Diciamo che ci sono situazioni in cui mi sento “inglese” rispetto alla Var e altre invece “italiano”». L’adattamento, però, sarà ben altro. «Posso giocare in tutte le posizioni dell’attacco e non avrò problemi ad integrarmi. I in fin dei conti so che dipenderà da me. Perciò voglio farcela in fretta». Parola di Miki. Uno che non ha tempo da perdere.
FONTE: La Gazzetta dello Sport