Che il calcio abbia chiesto spesso l’intervento benevolo del Sacro è cosa nota (…). La Roma statunitense — pur con i tacchetti piantati nel Terzo Millennio — undici giorni fa ha scelto la via dell’umiltà funzionale, chiedendo a monsignor Rino Fisichella di andare a benedire il centro sportivo di Trigoria. Fermo immagine.
Fino a quel momento, la squadra di Fonseca aveva assommato un numero di problemi fisici pari a dieci puntate in simultanea di «Doctor House», «Grey’s Anatomy» e «E.R. Medici in prima linea». Non basta. Il giorno precedente a quel 25 ottobre, i giallorossi erano stati raggiunti in pieno recupero dal Borussia grazie ad un rigore totalmente inventato, partorito dall’arbitro Collum, scozzese e quindi forse anche cattolico (…).
E così quel venerdì — tra dirigenti, funzionari, giocatori e staff tecnico — c’erano poco meno di cento persone ad assistere alla benedizione itinerante di tutto il centro sportivo, che peraltro ha anche una cappellina (a dispetto delle voci, mai sconsacrata) in cui la famiglia Sensi e qualche calciatore pio amava sentire messa. Risultato di questo tuffo nella santità? Tre partite, tre vittorie e terzo posto. Insomma, una trinità di obiettivi che, lungi da accostamenti blasfemi, è proprio quella che la Roma andava cercando (…).
FONTE: La Gazzetta dello Sport