La sensazione è che il capitolo centravanti si dovrà chiudere prima del previsto se la Roma vorrà prendere Scamacca. Perché adesso sul ventiquattrenne ex Sassuolo si è fiondato anche il Milan. Il problema – e non è poco – è sempre legato alla formula del trasferimento. Per ora il West Ham ha detto no al prestito con diritto di riscatto e ha ribadito ai giallorossi di volere un’operazione che possa portare all’addio definitivo del giovane attaccante.
Una premessa: il club inglese non vuole liberarsi a tutti i costi di Scamacca, arrivato un anno fa per 36 milioni di euro più 6 di bonus. Ha puntato su di lui ma la sfortuna ha voluto che un infortunio lo bloccasse per gran parte della stagione. Gli inglesi vogliono ancora puntarci? Sì, ma non come unico attaccante e titolare inamovibile.
Alvaro Morata e Folarin Balogun sono probabilmente i due attaccanti preferiti di Mourinho, ma sono anche quelli più difficili da prendere. Troppo costosi, troppo forti per essere presi in prestito. E troppa concorrenza che non faciliterebbe la trattativa. La Roma ci proverà? Questo è certo, e per lo spagnolo ci ha già provato prima dell’infortunio di Abraham, quando era il principale indiziato a sostituirlo in caso di cessione.
Adesso Morata tra valore del cartellino e ingaggio è un affare proibitivo per le italiane, sia per il club giallorosso sia per il Milan che dovrà puntare altrove il suo sguardo. L’Atletico ha infatti detto no al club rossonero per i costi eccessivi dell’operazione e la volontà di non prestare l’attaccante se non con la certezza di una cessione a titolo definitivo, per esempio all’Al-Ettifaq allenato da Gerrard.
Oltre a En-Nesyri, uno dei possibili sacrificati dal Siviglia che ha problemi economici, c’è anche Mehdi Taremi, il centravanti iraniano del Porto. Trentuno gol nella passata stagione, contratto fino al 2024 e valutazione di circa diciotto milioni di euro. Può essere una valida opzione ma solo a titolo definitivo: la Roma dovrebbe a quel punto chiedere al giocatore di rinnovare il contratto per partire in prestito con obbligo di riscatto (quindi posticipare il pagamento del cartellino).
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi