Quando si dice proteggere i propri giocatori. Dopo il derby, la difesa di José Mourinho dei centravanti è stata granitica: “Preferisco dire che è colpa mia“. Lodevole, ma se la Roma è una delle squadre della Serie A che crea più occasioni da gol e poi il bottino complessivo la relega ad avere soltanto il 9° attacco del campionato con appena 16 reti segnate (un anno fa erano 23), è logico che sul banco degli imputati vadano le punte.
Pagato dazio alla sfortuna (10 i legni colpiti), è sotto gli occhi di tutti che Tammy Abraham sia l’ombra del giocatore che ha scritto una pagina di storia giallorossa, realizzando 27 gol al suo primo anno. L’impegno è fuori discussione, ma l’inglese sembra davvero vittima di una maledizione.
Al termine della Stracittadina amaramente perduta, il mantra dello Special One è stato uno solo: “Ci manca qualità, ci manca chi accenda la luce“. Tenendo conto che Paulo Dybala (che ieri si è allenato con la palla) potrebbe tornare tra i convocati già domenica prossima, l’allarme si è acceso sul fronte Wijnaldum. José Mourinho infatti ha detto: “Non so se potrò averlo già a gennaio“.
C’è poi un paradosso che galleggia nella stagione della Roma, soprattutto sul fronte campionato. Mentre il pubblico giallorosso è sempre più da primato, giunto com’è al sedicesimo tutto esaurito per le partite casalinghe (e la serie è cominciata ad aprile scorso), il rendimento della squadra è assai più brillante in trasferta che all’Olimpico. Dei 25 punti conquistati fin qui in Serie A dalla Roma, ben 16 sono arrivati fuori casa e appena 9 in casa.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini