Domanda: se doveste indicare il difetto più penalizzante della Roma della passata stagione, cosa rispondereste? In attesa delle vostre riposte, vi diamo la nostra. Ovvero la difficoltà a fare gol. Un po’ perché il secondo Abraham è stato la brutta copia del primo. Un po’ perché il Gallo la cresta la deve aver lasciata a Torino. Un po’ perché Zaniolo, prima di andare via in malo modo, tutto era stato meno quello di prima dei due crociati saltati. Un po’ perché Dybala ha giocato solo il cinquanta per cento delle partite. Un po’ perché il gioco mourinhano non è un inno per la fase offensiva.
Resta il fatto che il problema della passata stagione, quello di fare gol, è ancora irrisolto. In cassa gli euro scarseggiano e se non si riuscirà a vendere qualcuno (Ibanez) difficilmente si materializzerà il cash necessario, per esempio, per andare a prendere Morata. Noi ci permettiamo di dire, però, che cash o non cash, c’è l’urgenza di dare alla Roma un centravanti. Capiamo i paletti del fair play finanziario, ma Scamacca è un obiettivo plausibile. Con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto che si trasforma in obbligo in caso di qualificazione alla Champions.
Se poi c’è un nome segreto, si chiuda per quello. Senza più tentennamenti. Si affronti anche il rischio d’azienda sapendo che poi, per mettere a posto i conti, ci sarebbe la finestra invernale di mercato e quella, fino al trenta giugno, del prossimo anno. La Roma sia più sfacciata e coraggiosa per dare a Mou e ai suoi tifosi il centravanti per sognare. Perché c’era un tempo sognato che bisognava sognare. E questo è il momento.
FONTE: La Repubblica – P. Torri
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