José Mourinho è sincero, sin troppo. Svela i limiti della Roma, anzi li conferma, senza cercare giri di parole. Lo Special One si sfila dalla lotta scudetto: “In tre mesi non si crea una squadra, non paragonateci a chi aveva venti punti più di noi lo scorso anno. Sono venuto qui perché la mia esperienza deve portare equilibrio. Non ero euforico prima e non mi deprimo adesso, l’unico obiettivo che abbiamo è vincere la prossima partita“. Il tecnico allontana le pressioni dalla squadra, di mercato preferisce non parlare ma fa capire di avere una rosa ridotta.
“Abbiamo perso una partita, l’abbiamo analizzata guardando al futuro, quella partita non possiamo più vincerla“. Mourinho ricorda anche che l’orizzonte della Roma è limitato: “E’ troppo facile entrare in questa dinamica tra euforia e depressione. Sono stato euforico un minuto in due mesi, in quell’esultanza contro il Sassuolo per una partita speciale. Poi sono sempre stato equilibrato. Dopo il Verona siamo tristi ma restiamo equilibrati e non cambierò per un risultato o un altro. Sono venuto qui per il mio livello d’esperienza, di maturità, di equilibrio per non andare in euforia dopo aver vinto tre partite, non trenta, né andare in depressione dopo una sconfitta. Voi cercate di inserirci nel gruppo di squadra che nelle ultime due stagioni ha fatto 20 punti di più. Non siamo candidati a niente, solo a vincere la prossima partita. Dobbiamo trasformare la tristezza in motivazione, non depressione. Facciamo la nostra strada tranquilla, con ambizione“.
“Bisognerà lavorare di più. Se così non fosse, invece di tre anni di contratto i Friedkin mi avrebbero fatto tre mesi e in tre mesi avrei trovato le soluzioni. In tre mesi puoi sviluppare una squadra che è già squadra, ma se non lo è non puoi farlo in così poco tempo. Mi è piaciuto lo spogliatoio come ha festeggiato col Sassuolo. Dopo la sconfitta ho visto uno spogliatoio triste, come piace a me, però equilibrato. Dobbiamo lavorare con questo livello di stabilità importante, una stagione non è un’autostrada ma una strada con curve e ostacoli, bisogna guidare sempre con concentrazione“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo