“Abbiamo aspettato 20 anni, che sarà mai un ritardo di 30 minuti“. La fotografia dello stato d’animo dei tifosi romanisti la scatta un papà che assieme a suo figlio di cinque anni si trovava ieri pomeriggio all’aeroporto di Ciampino ad aspettare lo sbarco di José Mourinho.
Il volo sarebbe dovuto atterrare alle 14, ma in realtà è arrivato in pista 30 minuti dopo e i tifosi hanno potuto vederlo solo di sfuggita mentre li salutava all’interno di una auto bianca scortata da una decina di auto delle forze dell’ordine: “Non è un problema, l’importante è che la Roma abbia finalmente un grande allenatore degno di un club con la tifoseria più bella mondo“, dice il padre di famiglia che per l’occasione ha chiesto un permesso a lavoro.
Una città, quella di fede giallorossa, che ha trascorso la giornata in fermento: “Se vincerà lo Scudetto sarà idolatrato per tutta la vita“, ha detto Leonardo Starace presidente del Roma Club Testaccio. Un club storico della città in cui i tifosi del quartiere si radunano per vedere le partite, ma anche per commentare la quotidianità giallorossa: “I tifosi della Roma già lo amano. Mi aspetto una squadra competitiva e che riesca il primo anno a qualificarsi per la Champions. Poi nel secondo ci sarà un’altra prospettiva. Se hai preso Mourinho è perché vuoi arrivare a un trofeo importante”. “I giocatori che ci sono adesso non bastano per vincere lo Scudetto. Bisogna comprare dei top player e fare una squadra più forte“. La discussione si accende, perché non tutti sono d’accordo sul livello dei calciatori attuali.
L’obiettivo minimo per i Friedkin è esattamente quello di tornare nella massima competizione di europea e Mourinho è solo il primo passo verso il raggiungimento: “Basta ragionare, non vai a prendere un tecnico così importante se vuoi uscire dalle Coppe. I tempi sono brutti, girano pochi soldi, ma questa proprietà ha intenzione di investire – è la certezza di una signora a piazza Testaccio -. Mio figlio questa mattina è andato a Trigoria a vederlo, mi ha raccontato che c’era un entusiasmo che non si vedeva da tempo“.
FONTE: Il Messaggero