Peggio i sei gol presi dal Bodo Glimt o i tre in sette minuti che hanno resuscitato la Juventus? Non c’è dubbio che, visto il passato, a José Mourinho facciano più male quelli bianconeri. Così come ai tifosi della Roma fa male la nona sconfitta in 21 giornate, una media punti che non porterebbe nemmeno in Conference League. A Roma (quasi) nessuno rimpiange Paulo Fonseca che però aveva 8 punti in più. Ma Mou è questo, prendere o lasciare. Così “ci sono stati 70 minuti di controllo assoluto, con la mentalità di fare il gioco e voglia tattica di organizzazione”. Vero, peccato che le partite siano di 90, ieri 100 con i recuperi.
Così “per me non c’è problema se prendo il 3-2 e ancora in vantaggio a 20 minuti dalla fine. Però per questa squadra è un problema. In spogliatoio ci sono solo bravi ragazzi. In quel momento lì sono venuti fuori la fragilità psicologica, le paure, magari anche dei complessi“. Vero, peccato che sia proprio l’allenatore a dover tirare fuori qualcosa in più dal suo gruppo.
Così “va costruita una squadra con una panchina all’altezza di partite di questo livello. Ricordiamoci che tre mesi fa Felix giocava nel campo sintetico a Trigoria con la Primavera”. Vero, però la Roma giovedì scorso ha perduto contro il Milan che schierava Kalulu-Gabbia come coppia di difensori centrali. Due giocatori che Mourinho, sicuramente, non considererebbe all’altezza.
Su un punto Mourinho ha ragione. Ci vuole tempo per costruire una squadra vincente e lui ha a disposizione un triennale. Però non si può scaricare sempre tutto sugli errori arbitrali e/o sugli errori individuali dei calciatori. Esistono sia i primi che i secondi, ma accadono a favore e a sfavore.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri