Domanda “alla portoghese”: la partenza di Cristiano Ronaldo cambia le gerarchie nella lotta scudetto? Risposta all’italiana: “Fate la domanda a Inzaghi. Lo scudetto non è Roma per la Roma“. José Mourinho non vuole pressioni extra sulla sua squadra, anche se viene da tre vittorie in tre partite tra Conference League e campionato. Testa alla neopromossa Salernitana, che aspetta i giallorossi per la “prima” casalinga del ritorno in serie A.
Superstizione? Furbizia? A Mourinho non dispiace di sicuro correre a fari spenti. Ha ripetuto più volte i distacchi della scorsa stagione parlando di “forza dei numeri”, ma è anche vero che l’Inter ha perso Lukaku e Hakimi (più Conte), il Milan non ha più Donnarumma e la Juve ha visto scappare CR7.
La Roma, invece, potrebbe aver trovato in Tammy Abraham il trascinatore in attaccato che mancava e, di sicuro, il cambio in panchina tra Mourinho e Fonseca è quantificabile in parecchi punti. Però Mou non si fa cogliere in fallo e tiene un basso profilo che in molti, conoscendolo male, non pensavano fosse nel suo repertorio.
Stasera dovrà fare a meno di Zaniolo, squalificato, e affronterà per la prima volta in stagione un’avversaria arroccata nella difesa a 5: “Ma per noi Salernitana o Inter devono essere la stessa cosa“. Mou ha scelto il disco, non lo cambierà.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri