È la serata di José Mourinho. Per cercare di scrivere una pagina importante della storia della Roma, lo Special One è obbligato a scontrarsi con il suo passato a dodici anni dal Triplete del 2010. Oggi il portoghese torna per la prima volta a San Siro nelle vesti di avversario dell’Inter. Un’emozione non da poco per il tecnico, che prima di entrare allo stadio svuoterà la mente dai ricordi per focalizzarsi su quello che potrebbe trasformarsi in un crocevia importante della stagione: il quarto di finale di Coppa Italia contro i nerazzurri.
Passare il turno significherebbe aumentare di molto le chance di arrivare a giocarsi un trofeo nel suo primo anno in giallorosso e Mou è il primo ad essere consapevole del peso che la Coppa Italia potrebbe assumere a fine stagione in caso di successo. Per iniziare a sognare in grande però bisogna prima pensare al presente e a scendere in campo con tutt’altro atteggiamento rispetto a quello visto due mesi fa all’Olimpico, quando gli uomini di Inzaghi archiviarono la pratica Roma con tre gol segnati nel primo tempo.
Non è un caso se negli ultimi due giorni Mourinho e il suo staff, oltre a curare l’aspetto tattico, hanno lavorato molto per preparare i giocatori dal punto di vista mentale ed incanalare le energie nel modo giusto. Il pareggio con il Genoa ha lasciato inevitabilmente l’amaro in bocca alla squadra, danneggiata – oltre che dalla rete annullata dal Var Nasca – dall’espulsione di Zaniolo arrivata in pieno recupero. Tra i più dispiaciuti c’è ovviamente il numero 22 che, oltre a dover saltare almeno la prossima partita, ieri è diventato protagonista involontario della polemica scatenata dalla parole della c.t. della Nazionale femminile Bertolini, che lo ha definito un calciatore da «educare».
Le parole della coach azzurra hanno suscitato la perplessità della Roma, che chiesto spiegazioni alla Figc sul perché una tesserata federale abbia espresso senza remore un giudizio così netto su un giocatore al centro di una situazione delicata. Un episodio che si aggiunge alle parole del professor Ferretti, che la scorsa settimana si era pronunciato sui tempi di recupero di Spinazzola. La vicenda ha scatenato inevitabilmente anche la reazione dei romanisti: sui social l’hashtag #ZanioloEducato è rimasto in tendenza per diverse ore, con migliaia di post – più o meno ironici – a difesa del classe ’99.
Oggi intanto si conoscerà la decisione del Giudice Sportivo sul numero di giornate di squalifica da infliggere a Zaniolo. A tenere con il fiato sospeso i giallorossi è il comportamento tenuto dal giocatore dopo aver ricevuto il rosso da Abisso: prima di rientrare negli spogliatoi Zaniolo ha sferrato due calci ad un cartellone pubblicitario posizionato a bordo campo, oltre ad essersi trattenuto vicino alla panchina della Roma fino alla fine del match. Una condotta che, se refertata dall’arbitro o dagli ispettori federali, potrebbe costituire un’aggravante che porterebbe ad una squalifica di più giornate. Tutti col fiato sospeso, sperando che al danno non si aggiunga la beffa.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti