Josè Mourinho non ha mai nascosto il suo gradimento per l’inno scritto da Antonello Venditti, silenziosamente apprezzato anche nelle trasferte all’Olimpico sulla panchina dell’Inter, ma soprattutto ha perfettamente colto la magia che è in grado di regalare: un corto circuito di passione, una scarica d’adrenalina per i tifosi ma soprattutto per la squadra, che fino a poco tempo fa si doveva accontentare di origliarne una parte dal tunnel dello stadio. Lo Special One aveva visto i giocatori canticchiarlo e percepito che tipo di carica aggiuntiva riuscisse a conferire al gruppo.
“Lo voglio con la squadra in campo”. Un rituale stravolto, rispetto alla storia recente, che ha trovato la pronta opposizione della Lega: infatti secondo il protocollo della Serie A è proibito ad ogni società di far suonare il proprio inno dopo quello ufficiale. Ed è qui che l’intuizione di Mourinho rischia di essere rivoluzionaria. Perché l’escamotage perfetto per evitare la multa è stato trovato: via la base musicale, l’inno lo cantano i tifosi. Come accaduto con l’Empoli. il video postato dal club su diversi canali social, ha fatto il giro del mondo. Della serie: nessun problema e nessuna multa, l’inno ce lo cantiamo da soli.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo