Il re di coppe si guarda in giro incuriosito. L’ultima volta che ha giocato in Austria risale ad un paio di anni fa, quando era ancora allenatore del Tottenham. Dal 1992, anno nel quale è stata lanciata la Champions, Mourinho è l’allenatore che ha vinto più partite in Europa. Con gli ultimi due successi nella fase a gironi con Hjke Ludogorets è salito a quota 108, uno in più di Ancelotti, 2 di Sir Alex Ferguson.
Come tutti i re che si rispettino, non è abituato ad aspettare. Così quando gli viene chiesto del suo futuro, il colpo parte quasi naturale e fa inevitabilmente centro. All’improvviso, la corsa al quarto posto, la qualificazione alla prossima Champions, il Salisburgo, l’Europa League e la gara di questa sera, passano inevitabilmente in secondo piano. Mou esce allo scoperto e decide di farlo alla vigilia di una gara che somiglia molto ad un crocevia europeo. Come se non aspettasse altro.
Ora il gm dovrà arrendersi all’evidenza. Non solo lo Special lo ha chiesto, ma lo vuole anche in fretta sempre che la Roma abbia intenzione di andare avanti con lui. Sono diverse le panchine delle big europee che si stanno liberando: Chelsea, Real Madrid se Ancelotti accettasse la Seleçao brasiliana e un occhio va sempre al Psg, per l’ennesima volta vicino all’eliminazione in Champions. Ora la palla passa non tanto a Pinto quanto ai Friedkin.
José ha sempre in testa la stessa cosa: vincere. Lo farà anche questa sera: “Sì, il Salisburgo ha tanta qualità ma noi vogliamo passare il turno. Giocheranno i migliori. Quando ho parlato di squali, mi riferivo alle squadre fatte per vincere la Champions che ora si trovano in Europa League. Juventus, Manche ster United, Barcellona e c’è anche l’Arsenal, tutto il peso è su di loro. Se possiamo competere per vincere la competizione? Pensiamo prima a passare il turno. Siamo 24 squadre e siamo lontanissimi”. Non solo dal risultato finale. Da ieri Mou sembra anche un po’ più lontano dalla Roma.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina