Dieci. Che poi non è il numero della maglia che qualcuno sperava prendesse ad inizio anno, ma quello dei gol messi a segno da Paulo Dybala con la Roma. Dieci perle, comprese le due di ieri. “Sapevamo che non sarebbe stata una partita semplice – dice alla fine l’argentino – ma è arrivata un’altra vittoria di qualità! Sono contento per la doppietta e per l’ottima prestazione della squadra. Siamo stati bravi tutti, ma un ringraziamento speciale lo devo fare ad Abraham”. Che gli ha regalato due assist e che poco prima ci aveva scherzato su: “Adesso Paulo mi deve due gol“.
Mourinho, alla fine, ne esalta anche le doti morali: “È un ragazzo speciale. Dopo il Mondiale mi aveva chiesto di tornare il primo gennaio, ma io gli ho detto che senza di lui difficilmente avremmo vinto con il Bologna e che rivolevo per il 29 dicembre. E allora lui mi ha chiamato il 27 per dirmi che sarebbe tornato a Trigoria il giorno dopo. Questo è Paulo”.
Poi Mou passa all’analisi di una partita che gli è piaciuta a metà: “Siamo sempre stati in controllo, ma mi piacerebbe più qualità nella gestione del pallone, come è stato con Matic. Ci serve più fiducia, giochiamo con chi abbiamo”.
Ed allora inevitabilmente il discorso scivola sulla squadra e sul mercato: “Non mi aspetto arrivi qualcuno: Pinto è stato onesto, anche se ha detto delle parole che ad un allenatore non piacciono. Noi tecnici vorremmo sempre sentire che ci sono tanti soldi, che si può fare una squadra incredibile. Sono stato in club senza limiti e in giro ce ne sono molti con questo profilo, ma non noi. Ma dire che ho problemi con Pinto è una bugia. Lavoriamo con ciò che abbiamo, non possiamo comprare Modric per cento milioni. Il nostro è un calcio sostenibile, dobbiamo far crescere i bambini, cosa che non fa nessuno dei grandi club in Italia“.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese
Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin