Ci risiamo. Non è Bodo ma gli somiglia. Non per il risultato – che comunque obbliga i giallorossi molto probabilmente alle forche caudine dei playoff a febbraio – ma per la presa di distanza che Mourinho ha dalla squadra. “Pochissimi hanno avuto l’atteggiamento corretto e professionale che io esigo”. José anche stavolta non fa nomi ma non è difficile individuarli tra sostituzioni in corsa al 10′ della ripresa e “chi va in panchina e quando entra, lo fa con un atteggiamento che non migliora la squadra”. Aouar, Spinazzola, Belotti, forse Sanches, sembrano i nuovi bersagli.
Difficile però che il Capitano ne faccia parte. A Ginevra non è entrato bene ma è ancora alla ricerca, dopo 52 giorni di stop, della condizione migliore. E Mou, tra l’altro, attento come pochi agli equilibri dello spogliatoio, i suoi fedelissimi non li abbandona. Leggi Cristante, Paredes e Dybala, tra i peggiori l’altra sera, ma salvati dalle parole post-gara dello Special. Ora si potrebbe obiettare se questa personalità non andrebbe chiesta, anziché alle seconde linee, a chi è deputato, per ingaggi e curriculum, a fare la differenza. Lukaku e Mancini a parte, sono in molti che sotto questo aspetto lasciano a desiderare.
FONTE: Il Messaggero