La Roma si complica la vita nella corsa all’Europa e non va oltre il pareggio 1-1 nell’ultima gara casalinga della stagione, contro il Venezia già retrocesso. Ai giallorossi non è bastata una supremazia territoriale netta (46 tiri contro 4 del Venezia, 69% del possesso palla, 20 calci d’angolo) né l’uomo in più per circa un’ora per l’espulsione di Kiyine. Tutti i tentativi si sono infranti sul muro del Venezia.
La testa della Roma è alla finale di Conference League di Tirana che a questo punto – in attesa dei risultati di Atalanta, Lazio e Fiorentina – resta forse la via più corta per raggiungere l’Europa League. Il passo falso di ieri non ha intaccato l’amore tra la squadra e il suo pubblico: “Coronate i nostri sogni di gloria, forza ragazzi scrivete la storia”, recitava lo striscione comparso in Curva Sud per salutare i calciatori che a fine partita hanno fatto un giro del campo per ringraziare la tifoseria che per tutto l’anno ha riempito lo stadio e anche ieri (oltre 63 mila presenti) non è stata da meno.
Il più acclamato è stato senza dubbio José Mourinho. “Abbiamo cercato di ringraziare la gente – le sue parole -. I nostri tifosi sono una famiglia e dobbiamo ringraziarli. C’è un modo per farlo: dare sempre tutto, lo abbiamo fatto anche contro il Venezia. I nostri tifosi meritano di più e se riusciremo a regalargli un titolo, penso che sarà meritato per noi e soprattutto per loro: non possiamo promettere di vincere, ma di dare sempre il massimo. Andiamo a Tirana per prendere la Coppa“.
Mourinho è sembrato commosso da tanto affetto. “Ho vissuto stadi così, però solo dopo aver vinto un campionato. Questo club non lo conoscevo, c’è gente speciale: magari è sempre stato così, o siamo noi che stiamo creando qualcosa di speciale“.
Sulla partita: “Meritavamo di vincere ma non abbiamo segnato, siamo una delle squadre con più opportunità per fare gol, abbiamo creato molto, difensivamente di solito siamo concentrati e non concediamo tanto. Abbiamo qualche difficoltà, stiamo rischiando i nostri calciatori più importanti per un’altra partita prima della finale. Gli assenti? Mkhitaryan, Zaniolo e Felix erano infortunati, non erano in grado di scendere in campo. Prima di pensare a Tirana, pensiamo al Torino. Non è facile. Con 3-4 cambi siamo in difficoltà. Ci sono molti che giocano tutti i minuti al limite. Purtroppo è così. Il Feyenoord è in vacanza così come il Real per la finale di Champions. Venerdì dobbiamo fare punti con più forza fisica e mentale per avere motore anche per la finale“.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini
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