Un’altra sfuriata nel post partita, questa volta lontano dai riflettori. A scatenare l’ira di José Mourinho è la gestione di Roma-Verona da parte dell’arbitro Pairetto. Troppe perdite di tempo, il portiere Montipò non ammonito, la reazione rabbiosa dello Special One è esplosa quando il fischietto di Nichelino ha assegnato soltanto 4′ di recupero nonostante le numerose interruzioni che si sono verificate nel corso del secondo tempo. Una decisione che ha fatto saltare i nervi al portoghese. Mourinho ha scaraventato via un pallone in modo rabbioso ricevendo un rosso diretto da Pairetto, prima di rivolgere una frase al direttore di gara mimando una cornetta telefonica (gesto che per il momento resta avvolto nel mistero, c’entrerà il coinvolgimento del padre di Pairetto in Calciopoli?).
Lo sfogo è proseguito anche nella pancia dell’Olimpico: passando velocemente in zona mista l’allenatore ha dribblato i microfoni di Dazn con un «Mourinho va a casa», prima di lasciare lo stadio senza passare dalla sala stampa. Una scelta presa per evitare di rilasciare dichiarazioni scottanti, che avrebbero rischiato di aggravare ulteriormente la posizione del tecnico in vista della squalifica che gli farà saltare Spezia-Roma: «Non parlo, è meglio – ha scritto Mou su Instagram – amo questa gente e per loro combatto».
Di tutt’altro umore invece Cristian Volpato, il classe 2003 che con il suo ingresso in campo ha cambiato la partita segnando il gol – il prima tra i grandi – del momentaneo 1-2: «Sono molto contento di aver segnato, anche se mi dispiace per il pareggio. Sono entrato per provare a cambiare la partita, Mourinho mi aveva detto di giocare semplice e provare a fare assist». Inevitabile anche una domanda su Totti, che la scorsa stagione lo ha voluto nella sua scuderia: «Per me è come un fratello. Mi dà tanti consigli».
Sorriso agrodolce invece per Bove, anche lui al primo gol in Serie A: «Segnare è stata una grande emozione ma ovviamente c’è un po’ di rammarico per il risultato. Avrei voluto fare di più davanti ai nostri tifosi». Una rete realizzata da una posizione quasi impossibile, che ha beffato l’intera retroguardia veronese: «Da là il portiere si aspetta o una palla sul secondo palo o un passaggio in mezzo. Ho pensato di poterlo sorprendere, non ho visto come era posizionato e ho a calciato forte sul primo palo».
FONTE: Il Tempo – E. Zotti