Se non l’avessimo visto in panchina prima e in tribuna dopo, a seguito dell’espulsione di Massa, Mourinho nel post-gara poteva esser scambiato tranquillamente per uno dei 22 in campo. Strano a dirsi ma anche per uno come lui, con alle spalle oltre mille battaglie, quella con il Napoli era una partita speciale. Soprattutto da non perdere: «Nessuno va a casa felice ma alla fine il risultato è giusto. Mi è piaciuta la partita, una gara di alto livello, fisica, tattica, tecnica. Sono stanco anche io. Abbiamo avuto delle opportunità per vincere. Potevamo vincere noi 1-0, potevano farlo loro, alla fine è uscito questo 0-0 di grande qualità, non come quelli di 20 anni fa. Il Napoli però era al top, noi invece arrivavamo da una sconfitta a Torino e dal disastro di Bodo, per questo anche a livello emozionale abbiamo fatto bene. Quando si fa una cagata grossa come la nostra, la partita successiva dal punto di vista emotivo è difficile e il peso è diverso».
E se alla vigilia aveva abbassato il pressing sulla rosa inadeguata, eccolo tornare alla carica coniando una nuova definizione: «Abbiamo una rosa dicotomica, dobbiamo quindi gestirla. Mi sarebbe piaciuto avere due terzini freschi, ma non li ho. Inutile tornare a parlare di cose che già sapete. Non li abbiamo perché abbiamo speso tanti soldi per far pulizia. Se volete vi dico già la formazione di Cagliari…La stessa di oggi. Una panchina piena di ragazzini per me è un messaggio importante». . Se con lui in panchina, dipenderà dalla decisione odierna del Giudice Sportivo. La Roma conta di cavarsela con una multa. E proprio in quest’ottica, José non calca la mano: «Ho chiesto palla per noi. Non ho detto niente di speciale. Magari ho fatto qualche gesto… Io e Spalletti siamo stati espulsi ma non posso dire che l’arbitro ha fatto male».
FONTE: Il Messaggero