Mourinho non ha mai perso in casa in serie A. Una cosa normale per un allenatore speciale, che fra il 2002 e il 2011 infilò addirittura 150 risultati utili interni in 4 campionati diversi, fra Porto, Chelsea, Inter e Real Madrid, diventando argomento di saggi persino sulla London Review of Books (“Nove anni sono un’eternità. Una probabilità su 7 milioni di riuscirci“).
Nell’era dei 3 punti Mou è già sul podio con una striscia di 39 incontri; ha scavalcato Capello, che fra il 2000 e il 2002 ne mise insieme 38, restando imbattuto sia nel campionato vinto con la Roma sia in quello successivo; e gli mancano solo 2 partite per raggiungere Allegri, arrivato a 41 con la Juventus prima di vedersi fermare dalla Lazio, nel 2017.
La serie del portoghese, 30 vittorie e 9 pareggi, è stata naturalmente messa insieme soprattutto con l’Inter dei 2 scudetti, imbattuta in casa in quei campionati tra il 2008 e il 2010, ed è proseguita col 3-1 alla Fiorentina all’esordio all’Olimpico con la Roma. Contro Sassuolo (domenica), Udinese (23 settembre) ed Empoli (3 ottobre) Mou può stabilire il primato dal 1994 a oggi. Per trovare un allenatore più bravo in casa bisognerebbe a quel punto risalire a Radice e alla sua striscia di 63 partite degli anni 70: le prime 7 col Cagliari, poi 56 col Torino che vinse lo scudetto nel 1975-76 e sfiorò quello successivo.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Perrone