Mourinho ha lanciato la Roma al quarto posto e ora può preparare la sfida contro “Spallettone”, mentre Stankovic è soddisfatto di aver trasferito alla Sampdoria i precetti che servono per risalire la classifica. Ognuno lascia lo stadio con le proprie indicazioni e le proprie certezze generate da una partita bruttina.
C’è stato solo un gol di differenza a Marassi ma per il numero di occasioni create, come al solito, la Roma avrebbe potuto chiudere prima la questione. Di buono c’è che, grazie alla guida di Smalling e non solo, la difesa non ha concesso neppure uno spiffero all’avversario.
Mourinho osserva: “È una vittoria importantissima, che penso sia meritata. Non è facile battere la Samp qui. E sono sicuro che il mio amico Deki non andrà in Serie B perché ha già dato un’impronta alla squadra: torneremo a Marassi l’anno prossimo, magari due volte perché può risalire anche il Genoa“.
Sembra una promessa progettuale, visto che il contratto scade nel 2024: “Quanto a noi, abbiamo gestito la partita con intelligenza. Siamo rimasti sempre concentrati e tranquilli. Questo significa avere anima, cuore e organizzazione. Qualcuno la vedrà diversamente ma noi siamo abituati. Se vince l’Atalanta contro con un tiro in porta, viene definita cinica. Se la Roma vince in casa dell’Inter si dice che l’Inter è in crisi. Alla Roma vengono dati giudizi diversi ma non importa: credo che stiamo facendo il migliore campionato possibile, visti i tanti infortuni. La nostra carcassa regge ancora“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida